La chiesa fa parte del complesso di S. Pietro in Lamosa; situato in posizione panoramica, tra il monte Coniolo, le torbiere del Sebino e la conca morenica della Franciacorta, in un contesto paesaggistico senza eguali è un esempio unico di architettura cluniacense. La chiesa, con la tipica conformazione romanica a capanna, è anticipata da un sagrato non pavimentato, e presenta una facciata composta da elementi lapidei e laterizi faccia a vista, dotata di aperture centrali di cui un portale lapideo, che conserva tracce di pronao, ed un rosone sovrastante, mentre sul lato sinistro vi è una finestra rettangolare. Sul lato destro è in parte inglobata nell’edificio laterale, denominato oratorio di S. Maria Maddalena o dei Disciplini.
L’interno della chiesa è a navata unica dotata di archi traversi a sesto acuto impostati su grandi contrafforti, con copertura a due falde in legno e laterizi a vista. L’aula della chiesa presenta sul lato sinistro delle cappelle riccamente decorate, mentre sul lato del presbiterio è dotata di tre absidi, risalenti a diverse epoche costruttuive, tra cui quella centrale maggiore dotata di copertura voltata.
Al suo interno si trovano diversi affreschi del XIV – XV e XVI secolo, ed una una cantoria dotata di organo sul lato destro. A fianco della chiesa si trovano la sacrestia, il campanile ed il complesso del monastero.
II – Anticamente l’area era un luogo di culto pagano divenuto col diffondersi del cristianesimo, cristiano.
XI – L’antica chiesa fu edificata dalla famiglia feudale de Ticengo, originari di Cremona.
XI – La chiesa viene costruita.
XI – Il campanile viene realizzato.
1083 – La chiesa fu donata ai monaci di Cluny, i quali edificarono il monastero di S. Pietro.
XIII – La chiesa viene ampliata.
XIV – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo.
XIV – Vengono realizzate le cappelle tra il XIV ed il XVI secolo.
XV – La parte terminale del campanile viene rifatta.
XV – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo.
XVI – La chiesa viene ristrutturata.
XVI – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo.
1535 – Dal 1535 il monastero, e la chiesa, vengono gestiti dai canonici di S. Salvatore A Brescia; questo determinò l’erezione della chiesa di S. Pietro a parrocchiale della comunità locali.
1569 – Viene realizzato nel 1569.
1783 – La chiesa diventa di proprietà privata della famiglia Bergomi.
1792 – Con la costruzione della nuova chiesa parrochiale e con il precedente passaggio di proprietà, la chiesa perde gradualmente d’importanza.
1817 – Quando la nuova chiesa parrocchiale iniziò ad essere officiata, la chiesa di S. Pietro smise di essere utilizzata come chiesa della comunità e divenne cappella privata.
XX – La chiesa viene restaurata sul finire del XX secolo.
1983 – La chiesa viene donata alla parrocchia di Provaglio d’Iseo.