la chiesa dedicata a S. Pietro Apostolo presenta la sua facciata rivolta ad ovest. Antistante al fronte principale, è posto un ampio piazzale. La facciata è liscia e intonacata, conclusa da un tetto a due falde. Posto centralmente è il portale d’ingresso in laterizio sormontato da un timpano triangolare; sopra il timpano, in alto, vi è un rosone con cornice in laterizio. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in quattro campate, da archi a sesto acuto che sorreggono il tetto con travi in legno a vista. Ai lati dell’ingresso, verso lo contro-facciata, a memoria dell’anno di consacrazione della chiesa e dei restauri del 1935 e del 1988, sono state poste epigrafi in latino. Nella prima campata a sinistra è collocata una cappella coperta da volta a crociera dedicata a S. Antonio di Padova, mentre a destra è posta una finestra. La seconda campata presenta a sinistra e a destra pareti lisce. La terza campata ospita a sinistra una finestra rettangolare e a destra l’ingresso laterale, sormontato da una finestra. Nella quarta ed ultima campata sono collocati due dipinti raffiguranti a sinistra S. Pietro e a destra il Sacro Cuore. Nell’arco trionfale che divide la navata dal presbiterio sono collocati due ingressi che conducono a sinistra alla sagrestia e a destra ad un ripostiglio; sopra l’ingresso di sinistra è collocata una nicchia contenente la statua di S. Pietro, mentre sopra l’ingresso di destra è posta una nicchia con la statua della Madonna. Il presbiterio è più stretto rispetto alla navata ed è rialzato rispetto ad essa di due gradini; inoltre, presenta pianta rettangolare, coperta da volta a crociera
1575 – di questa piccola chiesa, se ne parla in una nota degli atti della visita di S. Carlo Borromeo del 1575: “Delle pareti della chiesa campestre di S. Pietro restano evidenti solo i muri; questa chiesa venga restaurata in modo che non vada in rovina e questo grazie al denaro sborsato dai titolari dei chiericati che in essa hanno sede…, il tetto sia riparato al più presto”
1577 – il Convento fu costruito nell’anno 1577; nella circostanza l’antica chiesa di S. Pietro fu demolita e sostituita da una nuova; questa, fungeva anche da chiesa per il Convento e venne ultimata nel 1587, anno in cui venne consacrata da Geronimo Regazzoni, Vescovo di Bergamo
1646 – nella notte dell’8 giugno 1646 un ingrossamento del Serio causò l’allagamento della campagna circostante investendo anche il Convento e la chiesa
1799 – per ordine del Direttorio, la Municipalità di Romano dovette procedere all’inventario di tutti i beni del Convento; fu in seguito a questo ordine che tutta la biblioteca fu requisita e spedita a Milano. Nello stesso anno il Convento fu soppresso con decreto del Governo francese; poté reggersi ancora con tale funzione per alcuni anni sino al 1810 grazie all’intervento della Comunità di Romano. In quell’anno con decreto napoleonico del 25 aprile si ordinava a tutti i religiosi ed ai fratelli laici di dismettere l’abito dell’ordine e di abbandonare il Convento
1811 – il Convento, e l’annessa chiesa, messo all’asta nel 1811 fu acquistato da Alfonso Felice Mottini. La chiesa subì un primo restauro
1840 – la chiesa, fu aggregata quale sussidiaria, alla Parrocchia di Romano
1935 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1972 – con decreto vescovile del 14 luglio, venne fondata la nuova Parrocchia di S. Pietro Apostolo e la chiesa divenne chiesa Parrocchiale provvisoria in attesa della nuova
1988 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
XII – precedentemente all’attuale chiesa, sorgeva una piccola chiesa di campagna denominata S. Pietro in Monduno; essa è citata in un documento del 1165