La chiesa di padre Costantino Ruggeri e Luigi Leoni viene costruita a Rho nel 1991.Essa presenta una pianta irregolare composta da pareti curve e spazi fluidi. La grande vela rivolta verso strada domina l’edificio; da qui la copertura discende come un manto a coprire l’ambiente interno. Questo viene valorizzato da numerose vetrate policrome progettate per sfruttare la luce del sole quale materia di spazio che sappia valorizzare il battistero, la cappella feriale e soprattutto il presbiterio
Impianto urbanistico e contesto di riferimento
L’area dove sorge la chiesa è situata ai margini della città di Rho ed è delimitata da un viale di scorrimento che separa le case dai campi agricoli; l’angolo formato con la via laterale d’ingresso viene valorizzato da una grande vela visibile da lontano. Essa si presenta come un simbolo di riconoscimento all’interno del quartiere, al di sopra della vegetazione che isola l’edificio dal traffico di via Mattei. Intorno alla chiesa infatti è presente uno spazio verde, ideato dai progettisti per creare un ambiente di quiete e serenità che possa accogliere il fedele e prepararlo per la funzione liturgica. L’andamento organico dell’edificio suggerisce diversi percorsi possibili che spingono chi arriva ad esplorare l’area circostante per comprendere la forma esterna: il volume di partenza ha una pianta a forma di ellisse, a cui vengono sottratte o aggiunte porzioni per creare spazi suggestivi e ricchi di mistero. La grande vela taglia a metà la parte rivolta verso via Castellazzo: la porzione di destra presenta un volume convesso, mentre la parete di sinistra ha un andamento concavo; una rampa conduce al livello inferiore posto sotto questa parte.
Facciata principale
La sinuosità della chiesa e la presenza di due ingressi differenti valorizzano l’idea dello spazio continuo immaginato dai progettisti, anche se è sempre possibile leggere una precisa gerarchia dei luoghi. La facciata principale infatti viene segnalata da un semplice porticato pensato già in continuità con i muri della chiesa: a sinistra il muro è allineato con il bordo esterno, mentre la forma della pensilina continua nei muri rivolti all’interno del lotto. L’accesso coperto è collocato nella parte più lontana dalla via d’accesso ed ha il compito di direzionare l’entrata in chiesa: l’unico elemento con il mondo esterno è una bucatura che consente la visuale sul trafficato viale Enrico Mattei. L’altro ingresso invece è il primo che appare; nella sua semplicità non solo distribuisce i fedeli nella cappella eucaristica e nella grande sala assembleare, ma funge da accesso anche alla sagrestia. Organizzazione interna: Lo spazio interno ha una pianta irregolare per la combinazione di muri curvilinei e rettilinei. La grande parete alle spalle dell’altare curva sensibilmente formando, insieme ad un’altra parete, uno spazio triangolare che si rialza fino a trasformarsi nella lama visibile all’esterno: essa ospita la cappella eucaristica ed è separata dall’aula assembleare tramite un divisorio con una lunga finestra a media altezza. Dall’entrata principale lo spazio si allarga sulla destra per ospitare il battistero e, oltre a questi, sono collocati i confessionali in un ambiente riparato e parzialmente staccato dal volume della chiesa. Il ruolo predominante è attribuito al presbiterio: lo spazio dedicato all’altare sorge in posizione rialzata e viene illuminato dalla grande vetrata a sinistra. Le panche sono disposte a semicerchio con il pavimento in leggera pendenza verso il luogo della celebrazione, di fianco al quale è ricavato uno spazio per il coro. L’edificio viene concepito come una tenda collocata in mezzo al popolo e la copertura rafforza questa immagine: questa discende dal punto di massima vicinanza dei muri (cappella eucaristica) al punto di massima dilatazione degli stessi (parte terminale, battistero). La progettazione delle vetrate è legata all’intensità e al variare delle ore della giornata secondo l’uso differente di colori. Il fonte battesimale è illuminato da una vetrata verde ed è alimentato continuamente da una fonte d’acqua che gocciola dal soffitto; la grande vetrata a sinistra dell’altare proietta una luce arancione del sole a mezzogiorno, mentre la cappella dove è custodito il Santissimo Sacramento è pervasa da una omogenea luce blu.
Caratteristiche strutturali
La chiesa viene costruita interamente in cemento armato intonacato sia all’esterno che all’interno.
Aspetti liturgico-pastorali
L’ambiente viene immaginato come un luogo disegnato dalla luce, alla quale viene dato il compito di valorizzare gli spazi e comunicare, attraverso la diversa colorazione delle vetrate, il fluire del tempo. Il tempio così appare inserito in una realtà terrena pur favorendo una tensione verso il trascendente. Infatti la semplicità degli arredi e dell’altare stesso determina un’atmosfera di accoglienza, mentre la disposizione della panche e la pendenza del pavimento esaltano lo spirito assembleare che converge verso il Mistero Divino. L’altare è il punto centrale da cui si sviluppa l’intero edificio: esso si espande in diverse direzioni, ma la connessione delle parti e lo sviluppo della copertura riconduce il fedele al punto di riferimento della vita liturgica all’interno della comunità.
Opere d’arte
Le opere d’arte presenti sono state progettate da padre Costantino Ruggeri che raggiunge in questo progetto una felice sintesi tra architettura ed arte: le vetrate ne costituiscono il punto più alto a dimostrazione della visione artistica insita del progetto. Oltre a queste, l’altare, il fonte battesimale e il tabernacolo sono la testimonianza di una lavorazione che esprime in forme nuove la tensione antica verso il Divino.
1988 – La chiesa viene costruita.
2010 – Viene sostituito l’arredo liturgico.
Breve biografia dell'architetto
Padre Costantino Ruggeri e Luigi Leoni hanno avuto, fin dal 1977, una stretta collaborazione per la progettazione e la costruzione di diversi ambienti sacri, unendo la ricerca progettuale di spazi organici, all’abilità artistica e alla sapienza artigianale del frate francescano. Padre Ruggeri infatti ha partecipato a numerosi progetti per la realizzazione di opere e arredi sacri, molti dei quali sono presenti all’interno dell’itinerario. Opere importanti, frutto della loro collaborazione, sono San Bernardo a Centocelle, Roma (1987-93), il santuario del Divino Amore, anch’esso a Roma (1987-99), San Francesco Saverio a Yamagu, Giappone (1995) e il campanile di Santa Franca a Piacenza (1999).