La chiesa presenta una facciata divisa in due ordini da una cornicione sagomato; l’ordine inferiore è diviso in tre settori da lesene che poggiano su di un basamento continuo e terminano con capitelli. Il settore centrale contiene il portale d’accesso principale della chiesa realizzato in pietra arenaria e di buona fattura, nei settori laterali sono presenti due aperture ovali che portano luce all’interno della navata. L’ordine superiore, sempre diviso in tre settori da quattro lesene ospita al centro un’ apertura rettangolare che illumina internamente la chiesa, mentre nei due settori laterali sono presenti due specchiature con cornici in stucco. A coronamento una copertura con ampi sporti di gronda sagomati.
Internamente l’edificio presenta un unica navata a pianta rettangolare, al termine della navata l’arco di trionfo immette alla zona presbiterale sopraelevata di 2 gradini. Sopra l’ingresso principale è posta la cantoria con organo, sorretta da tre archi su due colonne libere che filtrano ulteriormente l’ingresso all’ambiente principale della chiesa; le tre campate di questo primo ambiente sono coperte da volte a vela. Sopra le lesene, addossate ai muri perimetrali, corre un cornicione non praticabile sul quale si imposta la volta a botte che copre tutta la navata, mentre il presbiterio è coperto con volta a spicchi lunettata.
Sul piccolo campanile ci sono tre preziose campane intonate in « mi b. », che per la loro antichità furono risparmiate dalle requisizioni del 1799 e del 1943. Una risale addirittura al 1411 (ed è forse la più antica campana della diocesi), le altre due sono rispettivamente del 1655 e del 1665.
XI – A terzo esistono ancora tracce dell’antico oratorio di S. Pietro che fu la prima chiesa parrocchiale. Nei pressi, in località « Aria », era sorto nel 1108 un monastero benedettino di cui si parla in un atto del 1361, e che condizionerà a lungo le vicende stesse della chiesa. Con bolla del 1482 Sisto IV unì chiesa e convento col titolo di S. Michele e S. Pietro. Nel 1557 vi confluiscono le Servite di Credaro
1660 – il 3 dicembre 1660 fu scelto il luogo per la ricostruzione del monastero delle Benedettine di Terzo. La scelta ricadde su di un terreno di proprietà dell’ordine limitrofo all’allora parrocchiale di Terzo. In questa occasione la chiesa venne rifatta in loco
1664 – da una relazione della vistita di mons. Gregorio Barbarigo del 22 marzo 1664 vi evince che la fabbrica dell’edificio risultava a buon punto.
1799 – nel 1799 i beni del convento ed il convento stesso fu confiscato. Sebbene la chiesa non rientrasse nell’ordinanza ne fu colpita indirettamente, tant’é che per un periodo venne abbandonata.
1963 – il 13 luglio 1963 il Vescovo Giuseppe Piazzi dedica l’altare maggiore a S. Michele Arcangelo e vi sigilla le reliquie dei Santi Pietro e Alessandro
1999 – intervento di manutenzione straordinaria sulla copertura della chiesa