Chiesa di San Michele (Mombello, LAVENO MOMBELLO)

Diocesi di Milano - chiesa sussidiaria - Lombardia

Laveno-Mombello - Via Rocca - VA - 21014

0332/667805

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

XIII – La prima annotazione di una “ecclesisa Sancti Michaelis” è contenuta nel ‘Liber Notitiae Sanctorum Mediolani’, redatto agli esordi del XIV sec. L’edificio, pertanto, ha una sicura origine basso medievale (almeno XIII sec.). Più addietro nei secoli, però, riportano alcuni indizi: la dedicazione a san Michele; l’ubicazione entro o nei pressi di un recinto fortificato precocemente smantellato, e di cui la chiesa conserva nel nome il ricordo; la presenza di un’ara d’età longobarda all’esterno, probabile adattamento cristiano di un altare pagano. Sono necessarie, tuttavia, maggiori indagini sistematiche. Una seconda chiesa, dedicata a S. Nazaro “in rocha”, ad esempio, fu demolita ai tempi di Carlo Borromeo. Ne manca una relazione con la prima nell’ambito di una ricostruzione almeno ipotetica della fortificazione comune. Quanto all’ara longobarda, rimane ignota l’originaria provenienza.
XVI – La chiesetta è menzionata nel repertorio noto come ‘Notitia Cleri’ redatto attorno al 1398, indizio di una rendita garantita per la cappella dovuta, probabilmente, a una qualche forma di patronato privato. Il fatto, tuttavia, è documentato solo nel XVI sec. Nel 1572, infatti, un esponente della casata dei Besozzi (ramo di Monvalle), subentrava a altro Besozzi (congiunto di Carlo Borromeo) nel chiericato di S. Michele. L’edificio antico, nel frattempo, era stato in qualche modo riadattato, ma i lavori non erano stati sufficienti. Nel 1565 la chiesa non era officiata ed era priva di porta e di campanile; nel 1567 Carlo Borromeo ordinò che non vi si celebrasse messa perché “pessime retenta”. I verbali delle visite pastorali sono utili per ricostruire idealmente l’impianto originario: la costruzione, “longa” braccia 12 “et lata” braccia otto (visita 1567) e “ad orientem surgens”, conservava nel 1581 ancora “capellam cum pictura S. Michaelis”.
1727 – Nel pieno dell’ondata della “peste manzoniana”, nel 1630, gli abitanti di Mombello fecero voto di ricostruire l’oratorio. Ci volle un secolo per adempiere all’obbligo e solo nel 1727 furono avviate le opere che portarono l’edificio alle forme attuali. Un articolato cartiglio dipinto in controfacciata celebra i lavori.
1990 – Negli ultimi decenni, la chiesa di S. Michele è stata interessata da opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Un recente intervento, infine, ha portato al restauro conservativo delle superfici esterne, al rifacimento della copertura, al ripristino delle facciate esterne e all’adeguamento liturgico dell’area presbiteriale.

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