La chiesa di San Michele Arcangelo si trova nel comune di Leno, nella Bassa Centrale Est bresciana. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse est – ovest, con il prospetto principale rivolto verso ponente. La facciata, avente trabeazione e frontone triangolare, è composta da portale lapideo e serliana soprastante. Oltre a questa apertura, il prospetto nord alloggia due finestre a mezzaluna che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il piccolo campanile, a pianta quadrata, è collocato sul lato sud dell’edificio. All’interno della chiesa non sono presenti elementi o affreschi di particolare pregio; a livello dell’abside è possibile individuare la stratificazione di diverse tempere e coloriture applicate nel tempo. Si nota inoltre la presenza di un piccolo lacerto di affresco dietro l’altare maggiore. Lo spazio è scandito da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle strutture di copertura.
VIII (?) – La prima indicazione risale al IX secolo (?), quando un anonimo locale, identificato probabilmente con un monaco, racconta in una cronaca del tempo che Desiderio, una volta diventato re, abbia fatto costruire un monastero con una chiesa per i Benedettini, lasciando ad est la prima chiesa in onore del Salvatore, della Vergine e di San Michele. Tale chiesa di San Michele sarebbe già esistita prima della salita al trono di Desiderio, avvenuta nel 758 d.C.
XVI – Nel 1566 il vescovo Bollani evidenzia la presenza della chiesa di San Michele indicandola come governata dai Disciplini e ben amministrata. Nella visita apostolica di San Carlo Borromeo del 1580 la chiesa è descritta con tre altari; annesso vi è un oratorio, dedicato a Santa Maria, con un altro altare. Durante questa visita apostolica tra le diverse disposizioni, è stato prescritto di separare l’altare maggiore dall’aula con un cancello e di rimuovere nel giro di tre giorni gli altari laterali e l’altare di Santa Maria.
XVII – Nel Catastico Da Lezze del 1609-1610 la chiesa è nominata come Disciplina di San Michele, senza entrate, retta da 16 confratelli vestiti di bianco. Ulteriori indicazioni risalgono a documenti del 1691 riguardanti le Cappellanie, nei quali la chiesa è citata come retta dai Disciplini.
XIX – L’edificio è presente nel Catasto Napoleonico. Con decreto del Regno Italico del 26 maggio 1807, sono state proibite tutte le confraternite, eccezion fatta per quelle sotto la denominazione del Santissimo Sacramento, stabilendo che potesse esisterne soltanto una presso ciascuna parrocchia, sotto la dipendenza del rispettivo parroco. I locali della confraternita dei Disciplini vennero così occupati dallo stabilimento scolastico con pacifico possesso.
XX – Nel 1983 sono stati eseguiti lavori per il rifacimento del manto di copertura.
XX – Negli anni ’60 del XX sec. sono stati eseguiti lavori per il rifacimento degli intonaci e della pavimentazione interna.
XXI – Nel 2015 sono stati eseguiti interventi per l’attenuazione dell’umidità di risalita.