L’aspetto generale della parrocchiale di san Martino ricorda nel complesso soluzioni architettoniche di gusto neoclassico pur presentando qualche dettaglio eclettico e alcune aggiunte successive.
La semplice facciata a timpano è scandita da 4 paraste scanalate con semicapitelli corinzi e, nel registro superiore, appare ornata da una finestra circolare.
Il possente pronao è una aggiunta nel 1935.
L’interno dell’aula ecclesiale è arioso e imponente; si sviluppa secondo una planimetria a croce greca coperta, al centro, da una cupola emisferica munita di lanterna.
1862 – La nuova parrocchiale dedicata a san Martino di Tours fu realizzata in soli due anni da maestranze locali e grazie al generoso contributo della popolazione. Il progetto originario dell’architetto di Milano, Giacomo Moraglia, fu attuato dall’architetto monzese Enrico Daverio e, in seguito alla sua morte, ultimato dall’ingegnere Luigi Tarantola di Milano.
1908 – Agli inizi del Novecento viene costruita un’imponente torre campanaria alta poco meno di 50 metri, con una scala a chiocciola interna che consente di arrivare fino alla cella campanaria che custodisce un concerto di 9 campane.
1932 – Si procedette nel 1932 ad opera del parroco Stucchi Spirito, alla ritinteggiatura della chiesa e alla sostituzione dell’originario altare maggiore con quello policromo che si vede tutt’ora. Nell’occasione si rifece anche la pavimentazione.
1932 – Viene rifatto l’ingresso della chiesa tra cui il sagrato che precedentemente era sterrato.
1935 – Si realizza il pronao in facciata sorretto da quattro imponenti colonne, opera dell’impresa milanese Arioli.
1945 – Per volere del parroco don Giorgio Colombo furono realizzati il mosaico della pavimentazione attorno all’altare maggiore, lo zoccolo marmoreo policromo del perimetro dell’edificio, le vetrate del rosone centrale e dell’abside.