La parrocchiale di Sarnico, preceduta da sagrato pavimentato presenta la sua facciata rivolta a sud. Il fronte principale, di gusto settecentesco, è suddiviso da due cornicioni orizzontali in tre ordini; quattro gruppi di lesene la suddividono verticalmente in tre ordini. Nel settore centrale del primo ordine è collocato il portale in pietra arenaria, nei due settori laterali sempre del primo ordine, entro due nicchie trovano posto due statue raffiguranti i Santi i Pietro e Paolo. Nel secondo ordine al centro è ricavato una grande finestra dal contorno in muratura sagomata, che illumina la navata. Ai lati, entro due nicchie, vi sono le statue dei Santi Martino e Carlo. Il terzo ordine è costituito solo dal settore centrale,concluso da timpano barocco, che è sistemato a raccordo curvo posti sopra i settori laterali. Le lesene partono da un basamento in pietra ed hanno capitelli al primo ordine e capitelli in arenaria lavorati finemente al secondo e terzo ordine. Nel settore centrale del terzo ordine, entro nicchia, campeggia la statua della Madonna Assunta. Entro timpano spezzato, sopra basamento in pietra, si erge la croce in ferro, che conclude la facciata. Internamente la chiesa si presenta a navata unica con al centro un transetto di poco più largo della navata, coperto da cupola emisferica circolare in opera su quattro arconi con relativi pennacchi poggianti su colonne addossate a lesene. Il presbiterio, sopraelevato di cinque gradini, è più stretto ristretto alla navata, coperto a tazza e si conclude poi nell’abside a pianta semicircolare. L’illuminazione della chiesa è garantita, oltre che dalla finestra della facciata, anche da cinque vetrate per lato, ricavate sopra il cornicione e da quattro finestre nella cupola. Ai lati della parete di fondo, entro due brevi tratti di pareti curve, sono ricavati a sinistra il battistero e a destra un locale deposito. Seguono le prime cappelle: quella di sinistra è dedicata alla Sacra Famiglia con altare in marmo, mentre quella di destra è dedicata a S. Mauro sempre con altare in marmo. La seconda cappella a sinistra è dedicata alla Madonna del S. Rosario ed è dotata di altare in marmo in stile barocco con ancona decorata di quattro colonne corinzie a tutto tondo con basi e capitelli dorati, che reggono un coronamento di timpano spezzato. Ai lati di detta cappella sono ricavati due ingressi e sopra gli stessi due matronei. La seconda cappella a destra n è dedicata alla Santa Croce. La terza cappella a sinistra è dedicata alla Madonna e Santi, mentre la cappella di destra è dedicata a Sant’Antonio di Padova e sotto la pala, entro apposito loculo, sono custodite le Reliquie dei Santi.
XI – L’area dove sorge la Parrocchiale era occupata, già in età medioevale, da un’antica chiesa Pievana, sostituita poi, in data imprecisabile, da un’altra chiesa avente la facciata verso ovest. Questo edificio, la prima parrocchiale di Sarnico, già nel 1505 fu probabilmente restaurato, come testimonia la scritta che stava incisa sullo stipite di una delle porte laterali. Dai decreti della visita pastorale di S. Carlo Borromeo del 1575 si possono desumere alcune caratteristiche della costruzione: “la chiesa è lunga braccia milanesi 22 all’ interno e larga braccia 18. Ha una navata centrale sorretta da due archi poggianti su muri maestri laterali. E’ coperta di grosse travi in legno che vi si vedono con copertura di legname e tegoloni in cotto. L’entrata principale è tutta in pietra arenaria lavorata ed è rivolta a sera. All’ interno vi sono sei altari ed una cappella”.
1727 – La prima chiesa parrocchiale, divenuta inadeguata per il crescente sviluppo della popolazione, fu abbattuta nei primi mesi del 1727 fatta eccezione per una parte della facciata che servi da parete laterale sinistra della futura chiesa
1727 – la chiesa venne edificata secondo progetto redatto anche dall’arch. Luca Luchini; la prima pietra venne posata il giorno 15 agosto. Nel 1732 la nuova Parrocchiale potè ospitare le prime funzioni religiose, anche se ancora totalmente priva di quelle decorazioni e pitture che ne caratterizzavano l’interno.
1777 – La maestosa facciata fu eseguita nel 1777.
1880 – la chiesa fu consacrata l’ 8 agosto dal vescovo Gaetano Camillo Guindani che confermò l’antico titolo di S. Martino vescovo di Tours.
1903 – vennero realizzate le decorazioni interne con stucchi, dipinti e dorature ad opera del decoratore Aristide Sacchi da Lodi
1962 – la struttura portante in legno del tetto della chiesa viene quasi interamente sostituita cosi come per il manto di copertura, inoltre vengono posizionati nuovi canali di gronda e pluviali. Viene consolidata ed impermeabilizzata la volta della cappella del Ss. Crocefisso. Installato un nuovo impianto di illuminazione centralizzato. Viene posato una nuova vetrata istoriata e due bussole agli ingressi laterali. Inoltre vengono rifatte diverse decorazioni interne con l’utilizzo di oro in foglie 22 Kr.
1967 – vennero eliminate le balaustre dell’altare e sostituito il pavimento della zona presbiteriale, inoltre vennero eliminate una serie di pregevoli elementi decorativi del XVIII secolo
1984 – i prospetti esterni vengono ritinteggiati mantenendo fondamentalmente le tinte precedenti, inoltre vennero rifatte le gronde della copertura che versavano in avanzato stato di degrado.
2004 – Il sistema campanario della Chiesa di S. Martino è un concerto di otto campane fuse nella prima metà del novecento. In questo intervento vengono ripristinate tutte le parti meccaniche e viene restaurato il castello campanario. Inoltre viene sostituito il parapetto perimetrale in cemento e graniglia con nuovi manufatti in pietra di Sarnico.
2008 – vengono rifatti gli impianti elettrici e di protezione contro le scariche atmosferiche inoltre viene rifatto anche l’impianto di riscaldamento funzionante sia ad aria calda che con pannelli radianti
2008 – I lavori di restauro e conservazione hanno interessato gli interni della navata principale, l’altare maggiore, l’ampliamento di alcuni locali retrostanti la sagrestia. Inoltre viene realizzata una nuova copertura in lastre di rame sovrastante il tiburio della cupola principale per rimediare alle numerose infiltrazioni d’acqua.
2010 – vengono effettuate opere di manutenzione alle facciate esterne rimuovendo i depositi superfici incoerenti, disinfestazione tramite biocidi, consolidamento di parti distaccate mediante iniezioni di calci naturali, microstuccature e pulizia con trattamento antiruggine di tutti gli elementi metallici (decorativi e strutturali)