Singolare edificio inserito in un complesso continuo di edificato di corte. Non gode di accesso diretto su strada ma si nota al visitatore per la cupola che svetta tra i cascinali del centro storico di Cambiago. Fa parte di un antico monastero dei monaci domenicani; ora è in un contesto solo residenziale. Le sue forme classicheggianti si leggono nella cortina continua degli edifici, dal portone di ingresso con mancato timpano, e fregio di copertura. L’interno è pulito nelle geometrie e luminoso per le alte aperture e la cupola con lanterna che crea una singolare e intima atmosfera di raccoglimento e preghiera.
1750 – Nella documentazione governativa dei censimenti e in quella ecclesiastica compare, per la prima volta, un terzo edificio di culto per il territorio di Cambiago e la Frazione Torrazza: la chiesa di San Giuseppe, un oratorio privato sorto nel sedime urbano di proprietà della nobile famiglia milanese dell’avvocato Alessio Maria Tadino. L’oratorio era annesso a un complesso monastico dei Domenicani gestito dai Padri Barnabiti.
1790 – L’edificio viene ceduto all’imprenditore Giuseppe Rossari e l’intero complesso monastico ristrutturato per diventare residenza estiva dei giovani del Collegio di San Simone di Milano. Negli stessi anni l’imprenditore chiedeva all’autorità ecclesiastica che l’oratorio privato fosse reso ad uso pubblico. Fu così che nel settembre 1790 il Regio Consiglio del Governo concedeva la chiesa alla Parrocchia di San Zenone, una chiesa posta non molto lontano dalla parrocchiale e quindi da utilizzarsi per le funzioni feriali e a ridotta presenza di fedeli sopratutto nella stagione invernale.
1832 – La chiesa viene completamente rinnovata negli intonaci esterni e nell’abbellimento della cupola interna a cura e spese della parrocchia, progetto sostenuto dalla famiglia Piccinini. Si può provare che il rifacimento massiccio con nuova imposta della copertura avvenne ad opera dell’Architetto ticinese Giacomo Moraglia, discepolo del più noto Simone Cantoni. Le forme diventano neoclassiche nelle finiture di facciata e nelle scelte degli stucchi interni.
1980 – Viene rifatta la copertura e gli intonaci di facciata. All’interno sono rasate le pareti con stucchi marmorizzati e adeguato il presbiterio.