La Chiesa parrocchiale di S. Giulio in Barlassina ha una lunga storia.
Un manoscritto del XIII secolo dà notizia dell’esistenza in Barlassina, sin da quell’epoca, di una Chiesa dedicata a S. Giulio d’Orta. Notizie più certe sulla sua struttura e sulla storia della parrocchia si hanno però soprattutto a partire dal XVI secolo, e in particolare dall’età di S. Carlo Borromeo.
La struttura attuale della chiesa è chiaramente divisa in due parti.
La parte antica è ad una sola navata, nella quale si aprono sei cappelle. Sul lato sinistro, a partire dal fondo: la cappella del Battistero; la cappella di S. Giulio; la cappella di S. Anna (vi sono raffigurati S. Anna e S. Gioacchino che accompagnano la vergine Maria). Sul lato destro, nella quale è conservato lo stendardo parrocchiale; la cappella del Sacro Cuore di Gesù; la cappella della Madonna dell’Aiuto.
Nella parte anteriore si allarga l’ampia struttura ottagonale, sul cui fondo si innesta una profonda abside, chiusa dall’altar maggiore e da un poderoso organo a canne. Davanti all’abside il nuovo altar maggiore, di marmo bianco, con un bassorilievo dell’ Ultima cena.
A sinistra dell’altare nuovo, dietro l’ambone, il nuovo fonte battesimale in rame, opera dello scultore barlassinese Claudio Borghi.
Nella parte destra dell’ottagono si trova la cappella di S. Giuseppe; a sinistra quella della Madonna della Consolazione, più nota a Barlassina come Madonna della Cintura e compatrona, insieme a S. Giulio, della Comunità parrocchiale.
Gli affreschi di Valentino Vago – La Chiesa di S. Giulio è la prima di diverse chiese affrescate, a partire dal 1981, da Valentino Vago.
La scelta dell’artista di una colorazione azzurro cielo viene giustificata dallo stesso Vago con la suggestione che la Chiesa di Barlassina ha sempre suscitato in lui: un’«aspirazione ad evadere dalla terra e dalle sue impurità stimolati dal crescendo della luce verso l’alto».
L’ azzurro, con le sue sfumature e il progressivo tendere al giallo oro del punto più alto della cupola, rappresenta dunque l’infinito al quale l’uomo aspira; ma da questo infinito emergono, nelle stesse tonalità dell’azzurro, diverse scene della storia della salvezza, attinte dai dipinti di artisti famosi e reinterpretate da Vago attraverso l’inserimento nel nuovo contesto.
Nell’ abside campeggia l’immagine della Trasfigurazione di Cristo; dalle pareti dell’ottagono pendono i 14 quadri della Via Crucis di Vago, nei quali il colore azzurro che si intensifica sempre più e l’ alzarsi progressivo della linea dell’orizzonte fra terra e cielo seguono il cammino di Cristo verso la Croce.
XIII – Un edificio dedicato a s. Giulio d’Orta è noto in fonti del sec. XIII.
1527 – Vengono realizzati gli affreschi della cappella della Madonna dell’Aiuto da Bernardino Luini.
1612 – L’edificio antico viene restaurato.
1905 – Viene realizzato il campanile con un concerto di cinque campane.
1931 – La chiesa viene ampliata nella parte orientale a causa dell’aumento della popolazione.
1950 – Viene realizzata la decorazione dell’abside dal pittore Ernesto Bergagna.
1965 – Viene restaurata la cappella e gli affreschi; agli inizi del Novecento erano stati in gran parte ricoperti, ad eccezione della Madonna, causando danni.
1981 – Viene realizzata la decorazione della cupola dal pittore Valentino Vago.
2006 – Vengono rifatti i portali di ingresso.
2007 – Viene restaurata la cappella della Madonna dell’Aiuto.
2017 – Viene nuovamente restaurata la cappella della Madonna dell’Aiuto.
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