sulla sommità del colle di San Giovanni, che per la forma a cono era anticamente detto Conisio ed orientata con liturgicamente, la chiesa è preceduta dal piccolo sagrato. La semplice facciata a capanna è caratterizzata da un cinquecentesco portale con architrave e stipiti in pietra di Sarnico, raggiungibile mediante quattro gradini del medesimo materiale. Il portale d’ingresso è affiancato da una finestra quadrata con inferriata e sormontato da una piccola lunetta e da un rosone dai profili sagomati. Internamente si presenta a navata unica con pareti in parte intonacate e in parte in pietra a vista. A sinistra è presente l’altare dedicato alla Madonna Addolorata, mentre a destra un ingresso conduce al campanile e alla sagrestia. Il presbiterio più stretto rispetto alla navata è rialzato di un gradino ed è coperto da volta a botte
1635 – ampliamento e sopra elevazione della chiesa con copertura di assito in sostituzione delle mattonelle di terracotta
1635 – viene sopralzo il campanile
1652 – costruzione dell’ altare dedicato alla decollazione di San Giovanni Battista
1736 – costruzione della sagrestia
1767 – a seguito delle leggi repressive della Repubblica Veneta il nobile Marco Alessandri acquista San Giovanni delle Formiche dal governo di Venezia
1831 – il nobile Achille Alessandri, a titolo di concessione temporanea, concede al parroco di Foresto Sparso l’uso e l’ufficiatura della Chiesa per 15 anni,
1929 – l’ex monastero viene trasformato in albergo e l’abitazione per i conduttori del fondo
1945 – nel dopoguerra la proprietà passa ai signori Quadri di Monza, poi negli anni sessanta se ne vanno le famiglie residenti e il tutto rimane in balia dei vandali e dei ladri sino all’arrivo di un nuovo proprietario.
1988 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1990 – nel mese di agosto la famiglia Vigani dona la chiesa alla parrocchia e riconsacrazione da parte di mons. Ermenegildo Camozzi