La chiesa di S. Giorgio a Lurago Marinone presenta una pianta ad aula unica con abside a pianta rettangolare. La copertura dell’aula è composta da elementi in legno a vista e da capriate lignee. Gli interni della chiesa ospitano numerosi affreschi risalenti per la maggior parte al XV secolo. Entrando a destra si incontra un affresco raffigurante l’incoronazione di Maria risalente al 1487. Nell’abside si trovano il Pantocratore in mandorla, i quattro evangelisti, i quattro profeti, una scena di caccia e, sulla parete terminale, la Crocefissione. In corrispondenza dell’arco trionfale tra abside e navata si trovano i santi S. Antonio e S. Bernardino, la fanciulla salvata da S. Giorgio e forse S. Giorgio stesso e, al centro, l’Annunciazione. Procedendo dall’altare all’ingresso si incontra un affresco con la Resurrezione datato 1491 e una rara raffigurazione del papa Urbano V°. La chiesa è illuminata da cinque aperture, due per ogni parete laterale e una in corrispondenza della parete dell’abside. Il presbiterio è illuminato da una piccola apertura. La superficie non affrescata è intonacata e presenta un colore bianco. Superiormente si possono leggere le tracce delle numerose fasi di sopraelevazione che la chiesa ha subito.
La facciata principale della chiesa è caratterizzata da un profilo a capanna. Al centro si trova un portale trilitico in pietra che conduce all’interno della chiesa con un gradino. Il profilo sommitale è decorato con laterizi disposti verticalmente contenuti superiormente e inferiormente da due corsi in laterizio. In sommità svetta una croce in pietra. La chiesa presenta una muratura a vista in laterizi e in pietra che in numerosi punti manifesta le numerose modifiche che la struttura ha subito nel corso del tempo.
VII – Si ipotizza che alcune delle strutture architettoniche dell’edificio, tra cui la parete meridionale con due finestrelle, risalgano al VII secolo.
XII – In epoca romanica, intorno al XII secolo, la chiesa subì profonde trasformazioni: la facciata occidentale venne spostata per allungare la navata e le pareti, insieme alla copertura, furono sopraelevate. Conseguentemente le finestre alto medioevali furono tamponate e furono praticate nuove monofore più ampie e regolari in posizione più alta. Anche l’abside subì alcune modifiche.
XIV – Tra il XIV e il XV secolo l’edificio subì nuove modifiche. Entro la fine del XIV secolo fu quasi completamente ricostruita la zona absidale, conservando il suo aspetto fino ad oggi. La navata fu ingrandita in pianta spostando nuovamente la facciata occidentale ed inserendovi un campanile senza però toccare la quota dell’alzato romanico. Anche la finestratura fu ulteriormente modificata.
1398 – Con il Notitia Cleri Medilanensis del 1398 si ha la prima sicura citazione documentaria dell’edificio.
XV – Al XV secolo risale la maggior parte dell’attuale apparato iconografico che sostituì completamente il precedente romanico. Alcuni affreschi sono stati datati al XII secolo.
1476 – Al 1476, data visibile alla base dell’arco che divide il presbiterio dalla navata, risalgono probabilmente gli affreschi dell’area presbiteriale.
1976 – L’edificio è stato oggetto di un intervento di restauro tra il 1976 e il 1979. Nello stesso periodo si operò un rifacimento della pavimentazione.
1986 – Un nuovo intervento di restauro è stato eseguito sugli affreschi murali tra il 1986 e il l1987.
2013 – Nel 2013 è stato sviluppato un progetto di restauro e di controllo dell’umidità negli interni.