la chiesa, dal semplice disegno, presenta una facciata con pietra a vista: posto centralmente vi è il portale avente incisa, sopra l’architrave, una data che ricorda la costruzione dello stesso. Posta più in alto, è la finestra circolare che illumina la navata. Un tetto in legno a due spioventi conclude la facciata. Sul lato sinistro della chiesa è visibile l’antico portico aperto ad arco su tre lati, chiuso da vetrate e coperto da tetto ad una falda ove è presente un antico affresco attribuito a Lorenzo Lotto. La chiesa internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in tre campate, da pilastri sui quali poggiano gli archi a tutto sesto, impreziositi da affreschi quattrocenteschi: sul pilastro di destra della prima arcata è raffigurato S. Antonio Abate; a sinistra della seconda arcata è raffigurato S. Bernardo di Mentone, mentre a destra è raffigurato S. Bartolomeo. Nella prima campata a sinistra è posto il quadro di Gesù Bambino tra Santi, mentre a destra sono posti gli affreschi raffiguranti la Madonna della Misericordia, Santo Stefano e i Santi Defendente e Bernardino da Siena. Segue la seconda campata con a sinistra l’accesso al piccolo portico esterno: essendo un tempo questa chiesa parrocchiale, il passaggio metteva in comunicazione il cimitero con l’edificio; a destra di questa campata, è invece collocata a pianta semicircolare, la cappella dedicata a S. Rocco. Nella terza ed ultima campata è posta a sinistra una nicchia vuota sormontata da finestre rettangolare; a destra è ben visibile il vano del campanile, con ingresso che conduce ad esso. Il presbiterio, posto alla stessa quota della navata, è ricavato nell’ abside
1260 – tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Credaro fin dal XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, infatti, risultava censita in Credaro, allora dipendente dal pieve di Calepio, l”ecclesia” di San Giorgio
1525 – l’antica parrocchiale contiene un importante ciclo di affreschi di Lorenzo Lotto, eseguiti nel 1525
1565 – la parrocchia di Credaro restò compresa entro la pieve di Calepio anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Calepio risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica, che prevedeva però una suddivisione territoriale, al suo interno, tra Calepio superiore e Calepio inferiore (Acta synodalia bergomensis ecclesiae)
1587 – la chiesa fu utilizzata come parrocchiale sino al 1587, quando il vescovo Ragazzoni concesse l’erezione, in luogo più centrale, di una nuova chiesa che nel 1671 su dedicata al “Corpus Domini”. Questa chiesa venne poi demolita per lasciar posto all’ attuale parrocchiale edificata tra il 1737 ed il 1775
1861 – nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di San Giorgio martire di Credaro aveva 613 parrocchiani. L’organico del clero era composto dal parroco e da un coadiutore parrocchiale. Nei confini della parrocchia erano iscritti gli oratori di San Giorgio, che era indicato come antica chiesa parrocchiale, e quello dei Santi San Femo e Rustico martiri
1951 – venne rifatta la parte superiore del campanile, fortemente lesionata a causa di un fulmine
1973 – vengono effettuati alcuni interventi di restauro
1992 – viene intrapresa una campagna di restauro dei pregevoli affreschi di Lorenzo Lotto