La primitiva comunità si sviluppò molto probabilmente in una zona pianeggiante intorno alla Chiesa di S. Giorgio in Campis, dove tutt’ora si trova il cimitero. La chiesa attualmente sorge isolata rispetto all’abitato perché, per ragioni di sicurezza e salubrità, gli abitanti si spostarono verso nord, alle pendici del monte Grena. La chiesa presenta una facciata liscia, coperta da gronda in legno a due spioventi. L’elemento decorativo più importante è l’ampia apertura definita da due stipiti in pietra terminati con capitelli in pietra rossa, sui quali poggia un’ architrave completa di coronamento. Ai lati due finestre con contorno in marmo di Zandobbio ed inferriata. Sopra la porta una finestra circolare con svasatura. Alla chiesa si accede mediante il portale maggiore posto sul lato ovest, oppure mediante un ingresso laterale posto sul lato nord, cui si accede passando da un piccolo portico, sostenuto da una colonna ed addossato alla cappella settecentesca. Questa si trova a sua volta addossata al campanile tramite un arco a tutto sesto. Internamente l’ edificio, con pianta rettangolare, si sviluppa in una navata a tre campate, separate da due archi poggianti su pilastri sporgenti solo nella parte interna. Il presbiterio è sopraelevato di due gradini e termina con la parte absidale semicircolare che presenta tre piccole finestre strombate. Degno di nota è il campanile, che sorge sul lato settentrionale dell’abside e gli si addossa; è considerato una delle più integre torri campanarie romaniche del territorio bergamasco. Presenta una pianta quadrata, ed è interamente costruito con l’utilizzo di grossi conci in pietra calcarea bianca disposti in modo regolare. La cella campanaria è dotata di quattro bifore con archi a tutto a sesto con ghiere e pilastrini in arenaria, quest’ultimi dotati di capitelli allungati in raccordo con lo spessore della soprastante muratura. La terminazione della cella campanaria è a capanna, e lascia intravedere all’altezza delle cuspidi spalle in pietra di piccole finestre verticali, ora tamponate.
XI – la struttura originaria medioevale è riscontrabile solo a livello dell’abside, del presbiterio e del campanile.
XIV – la chiesa venne ampliata tra il XIV ed il XVI secolo
1304 – Il documento più antico riguardante la chiesa è quello relativo al sinodo diocesano bergamasco, dal quale si evince che la chiesa di San Giorgio era dotata di un parroco e di un aiutante.
1360 – la chiesa risulta nell’elenco del clero soggetto a taglia, dove era valutata con l’estimo di diciotto lire.
1523 – venne ampliata e rifatta la facciata
1575 – negli atti della Visita Pastorale di S. Carlo Borromeo, si legge che la chiesa era ampia e risultava abbandonata, sottolineando con ciò che la chiesa non venisse più molto usata per le funzioni religiose, a causa della distanza del centro abitato; tuttavia sappiamo che non venne mai abbandonata del tutto per la sua vicinanza con il cimitero. Si sottolinea che l’edificio era dotato di due altari. Nei decreti, S. Carlo chiede siano apportate modifiche e ornamenti all’altare maggiore e alla sua cappella.
1703 – la cappella dell’altare venne trasformata in sagrestia con apertura sul presbiterio.
1797 – in uno scritto di Giovanni Bertarelli, viene menzionata questa chiesa, sottolineando la particolare imponenza degli affreschi nella calotta absidale, scampati alle scialbature, che non trovano riscontro nella zona, probabilmente perchè quelli delle altre chiese erano nascosti dalla calce.
XIX – venne realizzato il portale a lato della facciata, in stile gotico, che immette in una cella mortuaria riservata ai sacerdoti.
1813 – la sagrestia venne ceduta, per uso di cella mortuaria al cimitero, se ne costruì una nuova, con l’ingresso a livello della seconda campata del lato sud.
1961 – la chiesa di S. Giorgio ha subito un importante restauro architettonico ad opera dell’arch. Pino Pizzigoni, grazie al quale vennero rinvenuti alcuni affreschi e riaperte le tre monofore nella zona absidale; tuttavia questo intervento di discialbo venne eseguito con mezzi non idonei, il che ha compromesso lo stato di conservazione degli affreschi appena scoperti.
1999 – vengono restaurati i dipinti murali della porzione di parete destra, compresa tra la parete dell’arco trionfale e il primo arco ogivale della navata della chiesa.
2008 – vengono effettuati lavoro per riordinare la zona absidale della chiesa; in particolare venne pulito e restaurato il fronte absidale, sistemato il muro cimiteriale nel tratto tra l’ex sacrestia e l’ingresso secondario del cimitero e il riordino dell’aiuola antistante l’abside.