a chiesa, con l’abside orientata a nord, presenta il fronte principale decorato da pronunciati motivi architettonici costituiti da sei grandi colonne sporgenti dalle pareti, poggianti su un alto basamento e complete di relativi capitelli, sui quali corre una prima trabeazione coperto da breve tetto in coppi. Un secondo ordine di colonne sempre addossate alle pareti, ma di diametro inferiore, servono da sostegno ad una seconda trabeazione che fa da base al timpano. Nel settore centrale del primo ordine si trova il portale d’ingresso in pietra, rialzato di tre gradini rispetto alla quota del sagrato, con al di spora, nel secondo ordine, una finestra rettangolare che illumina la navata. Internamente la chiesa è a navata unica con pianta rettangolare. Una successione di colonne addossate alle pareti, prive di base e dotate di solo capitello corinzio, dividono la navata in quattro campate. Sopra i capitelli corre la trabeazione con il relativo cornicione praticabile ad di sopra del quale si imposta la volta a botte con arcate in corrispondenza delle suddette colonne. La prima campata presenta a sinistra la cappella contenente il battistero, in rilievo di un gradino e chiusa da cancellata in ferro. La cappella di destra invece è dedicata all’Addolorata. Nella seconda campata a destra vi è la cappella dedicata a al S. Cuore e Santi Colombano, Antonio, Barbara e Francesco d’Assisi, mentre la cappella di fronte serve per passare all’attigua chiesetta di Lourdes. La terza campata presenta a sinistra l’altare dedicato Alla Madonna del Rosario, mentre quella di destra è invece dedicata a S. Luigi. La quarta campata presenta a sinistra l’ingresso alla nuova sagrestia, mentre a destra è un presente un’ apertura che immette nel passaggio che conduce al campanile ed alla vecchia sagrestia. Il presbiterio, in rilievo di tre gradini, e presenta al centro l’altare settecentesco con paliotto in marmo nero intarsiato con medaglia raffigurante la Natività di Gesù in alto rilievo. La cappella feriale, dedicata alla Madonna di Lourdes è posta ad ovest della chiesa e presenta l’accesso solo dalla seconda campata: con pianta rettangolare e soffitto a volta ribassata è illuminata da tre finestre ed ha l’altare posto a nord entro la grotta
1512 – la primitiva chiesa venne consacrata il 30 ottobre 1512 sotto il titolo di San Colombano
1575 – Fu visitata da San Carlo il 19 settembre il quale nelle sue note lo descrive così: la chiesa ha una navata con tetto in legno, è lunga braccia 15 e larga 11. Altare maggiore “sub parva nitida fornicata et antiqua”. L’altare di S. Maria “habet icona satis pulchram”
1666 – secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Parzanica in Val Calepio, sotto l’invocazione di San Colombano abate, figurava inserita nella pieve di Predore. La chiesa aveva tre altari, ai quali erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della dottrina cristiana. In parrocchia c’era anche il luogo pio della Misericordia, già esistente nel secolo precedente
1750 – la chiesa attuale sorse in luogo più centrale, dove già vi era una cappella, nella seconda metà del XVIII secolo, per la generosa partecipazione della famiglia Bonomelli.
1792 – La chiesa rifatta venne benedetta, con delega della curia, il 6 ottobre 1792 da don Giuseppe Terzi arciprete Plebano di Predore.
1923 – su progetto dell’ing. Angelini, la chiesa venne ampliata mediante l’allungamento del presbiterio
1924 – venne completato l’altare maggiore
1945 – vengono eseguite internamente alla chiesa nuove decorazioni, dorature ed affreschi
1953 – il concerto campanario, composto da 5 bronzi in tonalità Mib3, è stato fuso dalla ditta Ottolina in Bergamo
1972 – vengono restaurati gli esterni della chiesa
1973 – formazione di nuovo impianto di riscaldamento ad aria
1987 – viene posato un nuovo altare nella cappella feriale della Beata Vergine di Lourdes
1990 – ristrutturazione del presbiterio
1998 – vengono eseguiti lavori di sistemazione sui prospetti esterni della chiesa
1999 – gli interni della chiesa sono sottoposti ad un intervento di restauro conservativo
1867 – la chiesa venne consacrata il 24 ottobre 1867 dal vescovo Pier Luigi Speranza, il quale le conservò il titolo di San Colombano abate e ripose nell’altare maggiore le reliquie dei Santi Biagio, Pietro e Prospero.