La chiesa dedicata a San Bartolomeo presenta un classico orientamento posto sull’asse Ovest-Est ed una struttura a navata unica, caratterizzata da una facciata da linee classiche. Questa venne progettata da Monsignor Parazzi alla fine dell’Ottocento ed è caratterizzata da un ingresso principale, sormontato da una cornicione a forma di arco a tutto sesto ed è fiancheggiato da lesene, oltre le quali si trovano massicci riquadri con decorazioni fitomorfe. All’interno, lo spazio esiguo della navata viene coperto da una volta a botte, che risulta essere una delle parti più antiche della chiesa.
1521/04/20 – Della Chiesa non si ha origine documentata, ma compare per la prima volta nella visita di D. Cosimo Fava cav. Di Torricello e Vic. Gen. del Vescovo Trevisan. In tale documento, datato 20 aprile 1521, viene menzionata anche la presenza di un cimitero, senza recinto, sul piazzale antistante.
Dalla visita del Vescovo Speciano nel 1599 emerge che la chiesa è consacrata e che “la festa anniversaria” è fissata il 28 aprile. Inoltre la cappella maggiore, completamente dipinta, mostra già pericolo di crollo.
1687 – Le volte, che ancora oggi mostrano la loro struttura originale, risalgono a questo periodo, nel quale viene disposta anche la costruzione dell’attuale campanile e della sacrestia in lato Sud.
1896/05/21 – Si esegue “l’allungamento della navata in avanti, con la costruzione d’una campata e ovviamente il rifacimento della facciata, avendo demolito precedentemente quella esistente com’è chiaramente accennato in una lettera al Prevosto e alla Fabbriceria di Castelfranco”. Questo è quanto viene riportato nella corrispondenza di Mons. Parazzi, il quale è anche autore del progetto. Sempre a questo periodo si fa risalire la costruzione del sagrato, che compare in alcune foto storiche d’inizio Novecento.
1940 – In questo anno il pittore cremonese Giuseppe Tomè realizza la decorazione della cupola che ritrae S. Bartolomeo portato in gloria.
2015 – Mediante i fondi CEI, si è effettuato un intervento di restauro e consolidamento delle coperture, ormai in condizioni pessime a causa delle numerose infiltrazioni di acque meteoriche e dell’attacco degli insetti xilofagi.