Il tempio, impropriamente definito santuario, sorgendo a 1686 m slm, è annoverato tra i più alti d’Italia. L’aspetto esterno è decisamente moderno e ben distinguibile per l’aguzza cuspide della copertura della navata, che racchiude due grandi croci in ferro e vetro. La pianta è a croce latina ed è stata studiata per contenere quattrocento fedeli. La struttura è in cemento armato con la copertura in lamiera internamente perlinata in legno. Sotto il portico di ingresso sono state poste numerose lapidi in memoria delle vittime della montagna. Caratteristica dell’edificio è la decorazione interna affidata ai testi della orazioni mariane: il Salve Regina sopra l’ingresso ed i testi dell’Ave Maria tradotta in ventuno lingue diverse, sulla base delle indicazioni degli ospiti stranieri del Centro Orientamento Educativo (COE) di Barzio. L’ispirazione è stata tratta dalla chiesa che sorge vicino all’orto degli ulivi dove si tramanda che Gesù abbia composto il Padre Nostro che è stato scritto sulle pareti in più di cento lingue diverse. L’area del presbiterio è stretta tra la mensa d’altare, in marmo rosa del Portogallo e botticino lucido, che ingloba il tabernacolo e la statua di Maria Regina che poggia i piedi su funi e picozze.
1962 – La posa della prima pietra avvenne per mano del card. Giovanni Battista Montini il 5 settembre 1962.
1963 – Nel 1963 vennero avviati i lavori di costruzione, su progetto degli ing. Marco e Carlo Selva di Lecco. Il tempio fu poi dedicato a Maria Regina dei Monti e delle Funivie dal card. Giovanni Colombo il 6 settembre 1965.
1969 – La chiesa venne decorata, con testi delle orazioni mariane tradotte in varie lingue, da Alessandro Colombo.
1990 – Furono aggiunti in controfacciata, per mano di Giuseppe Arrigoni Neri, testi in coreano e polacco.
1994 – Vennero aggiunti testi in swahili ed esperanto.
1999 – Le iscrizioni deteriorate furono restaurate nell’estate del 1999 dal collettivo RestaurArte.