l’edificio è preceduto da un ampio sagrato pavimentato in asfalto. Il fronte principale, che si presenta liscio ed intonacato, è concluso da un timpano triangolare. Centralmente si trova un portale in pietra, rialzato di un gradino, completo di fregio e gocciolatoio; al di sopra del quale si trova una finestra rettangolare della stessa larghezza, anch’essa con cornici in pietra. Ai lati il portale è affiancato da due finestre rettangolari, una per parte, con contorni in pietra e complete di inferriate. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare, coperta da una volta a botte impostata su di una cornice continua. La navata è delimitata da pareste lisce ed intonacate alle quali sono appese le Stazioni della Via Crucis. Due finestre, una per lato, ubicate al di sopra della cornice d’imposta della volta, illuminano la navata. Il presbiterio, anch’esso a pianta rettangolare coperto da volta a botte, è più stretto rispetto alla navata e rialzato di un gradino. Un ingresso posto a sinistra del presbiterio conduce alla sagrestia.
1630 – la chiesa venne edificata dalla nobile famiglia Marenzi. La data di edificazione è riportata sulla campana assieme al nome di Teseo Marenzi. La nobile famiglia, dedicando alla Madonna l’oratorio familiare, volle ricordare qui l’illustre basilica romana. Inizialmente detta liberania “S. Maria ad Nives”, viene in seguito denominata S. Maria Maggiore; essa rimase privata fino a quando gli ultimi acquirenti del palazzo già Colleoni, ne fecero dono alla parrocchia
1983 – la chiesa venne riaperta, in attesa dell’inaugurazione ufficiale, per la benedizione degli ulivi la domenica delle palme del 1983, dopo che furono ultimati i lavori di riparazione, effettuati da alcuni volontari, volti a ripristinare la chiesa che stava cadendo in rovina