La chiesa, con orientamento nord-ovest/sud-est, è raggiungibile dalla via centrale al paese dallo spazioso sagrato con pavimentazione in pietra.
La facciata ideata a due ordini sovrapposti, è rimasta incompiuta nella parte superiore, si presenta inferiormente intonacata e scandita da sei lesene in pietra, con portale principale e due portali laterali di fattura barocca.
Ai due estremi sono presenti due nicchie con la statue bronzee raffiguranti Sant’Ambrogio e il Card. Carlo Maria Ferrari, opere dello scultore Giorgio Galletti, mentre il secondo ordine, suddiviso dal cornicione in pietra, è in muratura raso pietra con un’apertura centrale.
L’interno di sviluppa ad unica navata con volta a botte, scandita da lesene con capitelli in arenaria e cornicione in pietra superiore, mentre lungo le pareti laterali si aprono sei cappelle, tre per lato.
Nella prima cappella a destra, di San Giovanni Battista, sono presenti le pale con la Decollazione del Battista e due Santi, attribuite a Camillo Procaccini, oltre a una complessa decorazione a stucco.
La seconda cappella conserva un crocifisso probabilmente dei primi del ‘900 mentre la terza cappella, ora dedicata a San Giuseppe ma inizialmente del Rosario, presenta una ricca decorazione a stucco dello scultore Giacomo Bono mentre gli affreschi con i riquadri dei Misteri sono stati eseguiti nel 1622 da Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino.
Nella prima cappella di sinistra è il battistero con una pala del 1928 raffigurante il Battesimo di Gesù opera del pittore Tonini, centralmente è la cappella dedicata a Sant’Antonio Abate mentre la terza è la Cappella della Madonna delle Grazie con affreschi del 1750 attribuiti al piemontese Pier Francesco Guala con la raffigurazione di profeti e di una madre con poveri e viandanti che incornicia una porzione di affresco antico con l’effige della venerata Madonna con Bambino, quest’ultimo affresco del 1400 poi trasferito nella Cappella stessa.
In corrispondenza dell’arco trionfale, sulla sinistra è presente il pulpito ligneo settecentesco.
Il presbiterio, delimitato da balaustra e gradini, con altare in marmo è concluso dall’abside semicircolare con una nicchia centrale dove è conservata la statua lignea dell’Addolorata del 1692 e coro ligneo semicircolare del 1600, mentre sulla parete laterale sinistra è presente l’organo a canne costruito nel 1885 dalla Famiglia Bernasconi di Varese.
1263 – E’ documentata la presenza di una cappella dedicata a Santa Maria già nel 1263, costruita per volontà dei fedeli. Nel 1456 la comunità decise di donare la cappella e i beni annessi all’Ordine dei Frati Serviti (Servi di Maria) per la costituzione di un convento, primo costituito in Brianza da tale ordine.
1491 – A partire dal 1491 vennero eseguiti lavori di ampliamento alla chiesa, con l’esecuzione di opere di decorazione, volute probabilmente dai nobili Perego. Nel 1504 il Convento ottenne una bolla con la quale veniva riconosciuta la Confraternita del S. Rosario, in modo che i favori, le indulgenze e le proprietà rimanessero legati alla Cappella di Santa Maria.
1600 – A partire dal 1600 si iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa per renderla idonea ad accogliere i fedeli, che affluivano da tutte le frazioni vicine. I lavori si conclusero nel 1613.
Dal 1713, sotto il governo austriaco, le comunità acquistarono più consistenza ed i Padri Serviti di Santa Maria si accinsero a ricostruire il Convento perché gli antichi fabbricati erano diventati pericolanti e nel 1718 fu conclusa la decorazione della chiesa.
1745 – A partire dal 1745, data visibile sopra il portale, vennero eseguiti ulteriori lavori alla facciata della chiesa, rimasta incompiuta e successivamente, nel 1751 vennero eseguiti gli adeguamenti sul lato nord della chiesa, con la creazione del presbiterio e del vasto coro semicircolare, con l’altare del 1765.
1798 – Nel 1798 il convento venne soppresso ed i beni, compresa la chiesa, furono acquistati da Giuseppe De Capitani, allora sindaco della comunità, con lo scopo di preservarla per i fedeli. Nel 1912 iniziano le pratiche per acquistare la chiesa da parte dell’allora parroco Don Fulvio Perego che subito dopo aver concluso il contratto iniziò i lavori di restauro, nel 1915 venne richiesta la consacrazione della chiesa.
1935 – Durante la visita pastorale del cardinal Schuster del 1935 viene rilevato un cattivo stato di conservazione della chiesa e subito si iniziano i lavori.
Successivamente, a partire dal 1987, vennero eseguiti lavori alle coperture, alle facciate e campanile, oltre al rifacimento dell’impianto elettrico e di riscaldamento. Vennero inoltre eseguiti lavori di restauro degli affreschi presenti in corrispondenza dell’abside e del presbiterio, dell’organo Bernasconi, del coro ligneo del ‘600 e dei confessionali. Il 17 gennaio 1998 il Card. Carlo Maria Martini consacrò la Chiesa e il nuovo altare ed inoltre benedisse le due statue di bronzo inserite nelle nicchie sulla facciata della Chiesa, raffiguranti Sant’Ambrogio e il Card. Ferrari, opere dello scultore Giorgio Galletti, oltre alla piazza appena riqualificata.