La chiesa della Beata Maria Vergine della Cintura si trova nel centro abitato di Torchiera, frazione del comune di Pontevico, nella Bassa Centrale Ovest bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso ovest. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroterio in corrispondenza della linea di colmo, presenta registro unico, scandito da quattro lesene doriche che inquadrano in mezzeria il portale, di accesso in aula, e una finestra con architrave ad arco ribassato, soprastante. Il campanile, a pianta quadrata, è collocato sul lato nord dell’edificio. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito da lesene. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volta a vela nella navata, a volte a botte nelle cappelle, a cupola nella zona presbiterale.
XVIII – Notizie precise sulla fondazione del convento e della presenza dei padri agostiniani nel XVIII secolo non sono state reperite, però è possibile conoscere le vicende di questo monastero dopo la partenza dei frati e la soppressione del convento. Nel 1786 la Serenissima Repubblica di Venezia per mezzo del Magistrato sopra Monasteri per conto della Cassa Opere Pie, Abazie e Comende vacanti, metteva in vendita il convento, l’adiacente cascina e tutti i terreni di proprietà degli agostiniani. L’acquirente era Don Francesco Barbieri che per 17.000 ducati acquistò la proprietà terriere di 120 piò divisa in varie cascine più il “Convento costrutto di due piani cioè il terreno e, superiore con chiostro, cortili, foresteria, e stalle con altri servizi posto nel terreno di Pontevico unitamente al quale la Chiesa con coro, undici altari, sagrestia, campane e campanile”.
XVIII – Nel documento del 1786 della Serenissima Repubblica di Venezia si specifica che “… con l’indicato decreto fu ad esso acquirente accordato la demolizione della chiesa annessa ad esso convento, e la successiva restrinzione della medesima in minor ampiezza… e che nella nuova erezione di farsi, siano e s’intendano preservate le azioni e ragioni di chiunque professasse il diritto sopra alcuno degli altari o tumulazioni ora esistenti nella chiesa da demolire inoltre l’obbligo al compratore dell’elemosina e della Messa festiva nell’antedetta Chiesa e del mantenimento della Chiesa, sagrestia, Campanile, Campane e Sacri Arredi”. Seguendo tali disposizioni, come testimonia la data scritta sull’arco trionfale, la chiesa fu ricostruita nel 1798 da don Francesco Barbieri.
XX – Nel 1985 è stato posato un nuovo pavimento per commemorare il primo centenario dell’apparizione della Madonna di Lourdes.