La chiesa è posta nel centro storico del paese ed il suo ingresso, sopraelevato rispetto al sagrato antistante, è raggiungibile tramite una scalinata.
La facciata, che evidenzia la suddivisione interna in tre navate, ha una composizione classica, scandita da una serie di lesene, si conclude nella parte terminale con un timpano triangolare.
Il portale in legno è centrale, sopra di esso, è posto un timpano triangolare contenente un mosaico, e, sopra di esso per tutta la lunghezza della facciata, si sviluppa una cornice marcapiano.
Sul fianco laterale sinistra si erge il campanile: su basamento a scarpa in pietra liscia il corpo della torre quadrangolare è sottolineato da lesene angolari e si conclude, dopo il quadrante dell’orologio, nel castello delle campane coperto da un cupolino di forma piramidale allungata.
Internamente lo spazio è organizzato in tre navate separate da aperture ad archi.
La navata centrale, scandita da un ordine gigante di lesene in marmo, è unificata da un cornicione, che si sviluppa anche nella zona abisdale.
L’illuminazione interna è assicurata da cinque lunette per lato nelle navate laterali e in quella centrale e da due nel catino absidale.
1570 – Nel XIII secolo, in una testimonianza di Goffredo da Bussero, si attesta che in Burago vi era la presenza di un minuscolo oratorio dedicato a San Vito. La chiesa venne descritta, nel 1570, per la prima volta da Leonetto Chiavone come una piccola costruzione malandata e priva di sagrestia e battistero. A seguito della visita pastorale di San Carlo Borromeo, nel 1581, la chiesa si presentava con navata unica, copertura in tegole, senza soffitto e priva di volta. Vi era la presenza di due altari: l’altare maggiore e uno dedicato alla Beata Vergine Maria. San Carlo Borromeo ordinò al parroco che la chiesa venisse dotata di cappella del battistero, pulpito e sagrestia.
1606 – Durante la visita pastorale nel 1606 di Federico Borromeo, la chiesa si presenta fornita di due nuove cappelle laterali, soffittata, con le pareti imbiancate, e il presbiterio di forma quadrata con pavimento in laterizio e soffitto a volta. Vi è la presenza della sagrestia e nel 1608 vennero aggiunte una nuova cappella dedicata a San Carlo e un’altra corrispondente al fonte battesimale.
1742 – Nel 1742 la chiesa iniziò ad essere restaurata e durante la visita pastorale del cardinale Giuseppe Pozzobonelli nel 1756, le opere di ristrutturazione e di costruzione della nuova sagrestia vennero concluse.
1828 – Nel XIX secolo la chiesa venne ampliata perchè risultava come capienza insufficiente a contenere i fedeli. Vennero costruite le due navate laterali dove prima erano le cappelle, vennero ripristinate le arcate principali che erano in uno stato rovinoso, la navata centrale venne alzata e rifatta la copertura.
1949 – Dal 1949 al 1973 la chiesa venne più volte sottoposta ad interventi di restauro. Gli interventi interessarono il tetto, che venne ricostruito, la facciata e le lesene, che vennero scrostate e ritinteggiate, venne fatta la zoccolatura esterna, venne sistemato l’altare.
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