La chiesa di Volongo ha un’impostazione classica. L’alto portale ligneo, sormontato da un timpano curvo e nella parte alta, da una cornice contenente un dipinto murale raffigurante S. Pietro, divide la facciata simmetricamente in due parti. Queste sono ripartite da semicolonne di stile ionico, poggianti su un alto basamento, e reggenti una trabeazione dalla quale parte il timpano triangolare a coronamento della facciata. Ai margini del timpano spiccano due obelischi. La pianta è ad un’unica navata sulla quale si affacciano cappelle e termina in un’abside poligonale. La torre campanaria, in mattoni a vista, si trova sul lato sinistro, dietro alla cappella della Madonna del Campanile, annessa alla chiesa successivamente alla sua costruzione.
1400 – Della prima chiesa di Volongo sorta probabilmente dove adesso c’è quella attuale, si hanno poche notizie. Certamente era collegata alla grande attività del monastero di Leno e presumibilmente risale alla prima decade del 1400.
1566 – La chiesa parrocchiale risale alla seconda metà del 1500. Il 7 maggio del 1566 è stata solennemente consacrata.
1609 – Nel 1609 fu ultimata la realizzazione della nuova torre campanaria, più proporzionata alla nuova chiesa, rispetto alla torre precedente che ormai risultava poco appropriata.
1669 – Nel 1669 venne inaugurata la Cappella, annessa alla chiesa, della Madonna del Campanile realizzata in memoria dell’apparizione della Madonna nel XVI secolo.
1817 – Nel 1817 la facciata della chiesa fu restaurata dandole l’aspetto attuale. Giovanni Negri, eccellente stuccatore eseguì i capitelli delle colonne.
1978 – Nel 1978 è stato ultimato il risanamento del tetto della chiesa ed inoltre sono state installate cinque vetrate istoriate.
2004 – L’intervento di restauro che è stato realizzato nel 2004 e ultimato nel 2008, si è concretizzato nel risanamento delle murature dall’umidità da risalita, mediante realizzazione di scannafosso perimetrale, e nel rifacimento della copertura della cappella della madonna del Campanile.
Infine la chiesa è stata ritinteggiata esternamente e poi internamente; i lavori di tinteggiatura prevedevano la reintegrazione pittorica ed i rifacimenti delle parti mancanti, dei finti marmi e delle lesene, il ripristino delle decorazioni e dei motivi ornamentali presenti sia sulle pareti sia sulla volta.