La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo si trova nel centro abitato di Villa, frazione del comune di Lozio, nella Media Valle Camonica. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse sud est – nord ovest, con il prospetto principale rivolto verso quest’ultimo. La facciata, avente registro unico delimitato da lesene e frontone ad andamento mistilineo, è composta da: portale lapideo completo di stipiti e architrave; finestra soprastante ad arco a tutto sesto; portico, a campata unica, con copertura a semi padiglione. I prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale dell’aula. Il campanile, collocato sul lato est dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco a tutto sesto e copertura con merli. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali culminante nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite e da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle volte di copertura.
XVI – Nel XIV sec., la chiesa si staccò dalla pieve di Cividate: nel 1336 la “Ecl. S. Petri de Lozo” è tassata da Bernabò Visconti per Lib. 6. Il 19 gennaio 1400 risultano nell’elenco di contributi di antiche chiese della Valle Camonica al vescovo di Brescia. Nel 1532 nel registro dei benefici parrocchiali risulta ormai parrocchiale: “Ecclesiam parroch. S. Petri de Lotio cum capellania S. Nazari unita”.
XVI – Nel 1580 San Carlo ordinava la riparazione della chiesa. Lavori di ampliamento vennero realizzati tra il 1602 e 1646, mentre erano parroci Giovanni e Bartolomeo Pennacchio di Laveno. Si sfondarono i muri perimetrali, si aggiunse a settentrione la navata e a sud il presbiterio, di modo che i resti della vecchia chiesa si trasformarono nelle due capelli oggi collocati tra gli altari laterali, e la pianta assunse una conformazione a croce.
XVII – La chiesa fu decorata nel XVII sec.
XVII – B. Faino nel 1658 la indica: “Ecclesia Villae Lotij sub S. Petri Apostoli protectione, habens tria altari, est Rectoria Parochialis”. Anche P. Gregorio nel 1698 la ricorda come “dotata di tre altari, ben tenuti e egregiamente ornati”. G. Maironi Da Ponte la cita nel 1820 come soggetta alla Vicaria di Breno.
XIX – Nel 1864 don Zanetti fece alzare, da Giacomo Pollini, la volta della chiesa e ampliare il presbiterio. A questo sacerdote si devono inoltre molteplici lavori eseguiti tra il 1866 e il 1868: l’abbassamento del sagrato per togliere la scala di quattro gradini con la quale si scendeva in chiesa, l’allargamento della sagrestia, l’abbassamento del pavimento e il suo rifacimento in cotto e quindi il collocamento di un gradino davanti ai tre altari.
XIX – Il 1878 la chiesa venne allungata dal parroco Stefano Cò che rifece anche la facciata; nel 1884 si decise la decorazione dell’interno ad affresco affidata al Guadagnini.