Tipico esempio di architettura lombarda tardo seicento con elegante facciata e lesene, timpano e portale mosso. Originariamente l’oratorio formava parte integrante con il parco del palazzo Somaglia. Nato per vivere non come elemento isolato, ma nel contesto di un parco ed in rapporto dialettico con il palazzo signorile. Oggi l’oratorio si trova inserito in un contesto di abitazione posteriore rispetto al palazzo, questo a seguito dei vari cambi di proprietà del palazzo e del parco stesso. L’oratorio ha torre con una campana, una sagrestia a destra del presbiterio, un’aula con grata a sinistra per la partecipazione “riservata” ai riti della famiglia di patronato, un cortiletto prospiciente la facciata e una cancellatina con regolare cancello in ferro che lo apre sulla strada comunale via Monte Grappa. L’interno si articola in un’aula centrale sovrastata da una cupola e nel presbiterio.
1697 – Arriva a Cassano d’Adda la reliquia della Santa Camicia in cui San Carlo aveva custodito le reliquie di Sant’Aquilino, donata a Cristoforo Benzi dall’Arcivescovo di Milano Settala, motivo della costruzione della Chiesa dedicata appunto ai Santi Aquilino e Carlo.
1699 – Viene terminata la costruzione dell’oratorio, adibito a struttura privata della casa di villeggiatura del signor Benzi. L’iscrizione sulla facciata indica il termine dei lavori di costruzione “SS Aquilino et Carlo dicatum 1699”.
1702 – Terminato e benedetto l’oratorio dal Prevosto Galeazzo Settala, quotidianamente si celebrano due messe da parte dei Padri Cappuccini.
1812 – Documento che indica le famiglie Miconi, Cornaggia, Canzi patroni dell’oratorio di Sant’Aquilino. Dopo di questi viene indicato il signor Marco Cassera, figlio del conte Pietro Antonio domiciliato in Milano, erede del defunto abate Ambrogio Maria Miconi.
1878 – Vengono assegnati i beni immobili situati in Cassano, quindi anche la chiesa di Sant’Aquilino, al figlio della contessa Angiola Cassera vedova Somaglia, Gianluca Cavazzi conte della Somaglia.
1885 – La famiglia Brambilla entra in possesso dell’attuale oratorio maschile, al tempo utilizzato come villa, e quindi anche del diritto di patronato sull’oratorio di Sant’Aquilino. In questo stesso anno viene restaurata la tela di S. Aquilino per la prima volta.
1886 – Grande polemica tra il signor Edoardo Brambilla perché pone sulla facciata dell’oratorio l’iscrizione “Oratorio Brambilla”. Intervengono don Telò, i fabbriceri e il vescovo Bonomelli facendo causa alla famiglia Brambilla che perde.
1926 – Primo documento della Sovrintendenza ai monumenti dal quale emerge che l’oratorio è di interesse storico-artistico, per cui tutto è sotto la legge delle opere di interesse artistico e storico.
1937 – Visita pastorale Cazzani che impone di effettuare importanti restauri della chiesa.
1938 – Il signor Enrico Biffi, ultimo Patrono, rinuncia al diritto di patronato, dopo aver visto i gravosi interventi di restauro che gli erano stati imposti.
1938 – In questo stesso anno si festeggia il IV centenario della nascita di San Carlo, e per questo, con monsignor Favalli, si avviano una serie di lavori di ristrutturazione, quali la riparazione del campanile, il restauro della pala d’altare, la rimessa in ordine dell’altare e l’aggiunta l’iscrizione sulla pala.
1938 – Durante i lavori relativi alla chiesa viene tolto il terrapieno addossato alla fiancata della chiesa, viene allargato il cancelletto, sistemata la rampa.
1948 – Restauro dell’altare maggiore.
1963 – Col contributo di tre milioni di lire da parte della Amministrazione Provinciale, l’amministrazione parrocchiale provvede a una risistemazione radicale dell’Oratorio: revisione del campanile e delle vetrate, rifacimento del tetto, ridipintura generale interna, ripresa generale degli intonaci interni ed esterni, restauro della tela raffigurante Santi Aquilino e Carlo per mezzo del restauratore Tua di Milano, demolizione della muraglia sull’ingresso e sostituzione di una cancellatina in ferro, piantagione di altee, restauro altare con rifacimento della mensa e paliotto, formazione impianto di illuminazione. Il progettista ed assistente ai lavori è il geometra Secchi Giovanni, il parroco Don Carlo Valli.
1988 – Si documentano altre opere di manutenzione della chiesa: sistemazione torre campanaria, revisione intonaci esterni in facciata, ripristino del pilastro in mattoni in ingresso, sistemazione scossalina frontale ed avvallamento tetto copertura.
1996 – Lavori di sistemazione della cella campanaria condotti dall’impresa edile Rozzoni Avellino.
2004 – Chiesa data in uso alla comunità cristiana ortodossa di Cassano per potervi celebrare i propri riti. La proprietà rimane della parrocchia.
2010/07/26 – Il 26 luglio 2010 viene formalizzato il contratto di uso gratuito tra la parrocchia e la Diocesi Ortodossa Romena in Italia