Al centro del territorio del comune di Valbrona, lungo al strada di collegamento con Asso, sorge la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apollinare e Materno, con orientamento est-ovest.
La facciata delimitata da paraste, è suddivisa in due ordini da una cornice e presenta nell’ordine inferiore un portale centrale con protiro con copertura semicircolare sorretta da colonne in pietra e due portali laterali anch’essi con cornici in pietra.
In corrispondenza dell’ordine superiore è presente un’apertura centrale con cornice modanata in pietra che conserva l’affresco con la raffigurazione dell’Annunciazione.
In corrispondenza del fianco destro è presente la cappella con la grotta di Lourdes, addossata all’edificio e superiormente una decorazione con una meridiana.
Sempre sul fianco destro, in corrispondenza del presbiterio è addossato il campanile, con lesene angolari in pietra a vista e sfondati intonacati, concluso dalla cella campanaria sempre in conci di pietra a vista e cuspide conica.
L’interno ad unica navata con coperture a volte, presenta cinque cappelle laterali.
Nella prima a sinistra è il fonte battesimale, la seconda è intitolata a S. Antonio da Padova e ne conserva una statua in legno policromo oltre alla tela con la raffigurazione di S. Rocco opera di Carlo Gerosa, mentre l’ultima cappella è dedicata alla Vergine con la statua della Madonna con Bambino opera di Giuseppe Cardini ed affreschi di Romeo Rivetta.
A destra la prima cappella è dedicata a San Giuseppe con una statua lignea raffigurante San Giuseppe con Gesù Bambino e la tela con la raffigurazione di San Sebastiano, opera di Carlo Gerosa mentre l’ultima è la cappella del Santo Crocifisso.
Il presbiterio, delimitato dall’arco trionfale, con gradini e balaustre presenta una mensa in marmo centrale in posiziona rialzata e l’altare maggiore in marmi policromi.
Sulle pareti laterali sono presenti affreschi con la raffigurazione di momenti della vita di Sant’Apollinare e San Materno.
L’abside semicircolare conserva un coro ligneo. In corrispondenza della controfacciata è presente l’organo ligneo.
XIII – La chiesa è citata all’interno del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero del XIII secolo, anche se probabilmente la fondazione è antecedente. Nella visita pastorale del 1567 di Padre Leonetto Chiavone la chiesa viene descritta di dimensioni ridotte, con presbiterio sopraelevato rispetto all’aula di un gradino, con volte affrescate. Successivamente alla visita vengono eseguite alcune opere con la costruzione del battistero e della sacrestia, come riportato nelle annotazioni della successiva visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1570.
1596 – L’aspetto dell’edificio rimase invariato fino al 1596, come riportato negli atti della visita del Cardinal Federico Borromeo, che riferisce uno stato di degrado dell’altare della Vergine e le dimensioni ormai ridotte della chiesa rispetto alla necessità dei fedeli.
1641 – Nel 1641 venne rifatto il portale centrale d’ingresso con un protiro con copertura semicircolare sorretta da colonne in pietra.
A partire dal 1660 vennero eseguite opere di ampliamento della chiesa, come documentato dagli atti della visita del 1686 del Cardinale Federico Visconti, che descrive la chiesa ad unica navata con cappelle laterali e battistero. Nel 1765 venne rifatto l’altare maggiore in marmi, sostituendo quello precedente ligneo che venne trasferito nella chiesa di S. Rocco. Il campanile, addossato al fianco destro, venne completato nel 1776.
1898 – L’altare della Vergine venne rifatto e fu benedetto nel 1898 dal Cardinal Ferrari in occasione della visita alla parrocchia. Nel 1909 lo stesso cardinale consacrò la chiesa, come riportato nella lapide posta all’ingresso, a seguito del completamento delle decorazioni ad affresco dell’abside, ad opera di Romeo Rivetta. Nel 1959 venne eseguito il tamponamento dell’apertura centrale della facciata, con la formazione di una decorazione ad affresco con la raffigurazione dell’Annunciazione. La chiesa venne restaurata e vennero eseguite nuove decorazioni e ridipinture nel 1966, ad opera del pittore Fiorentino Vilasco di Monza, che ultimò i lavori nel 1967. Nel 1985 è stato eseguito un intervento di adeguamento liturgico del presbiterio con il rifacimento della pavimentazione e lo spostamento della mensa.