La Basilica di Santa Maria Maggiore, situata a Lomello in provincia di Pavia, rappresenta una delle più significative testimonianze dell’architettura romanica lombarda, profondamente influenzata dalle correnti ottoniane provenienti d’oltralpe. Edificata nel corso del primo quarto dell’XI secolo, la basilica si distingue per essere una delle prime chiese in Italia a presentare volte a crociera nelle navate laterali, un elemento architettonico che testimonia un periodo di transizione stilistica.
L’edificio sorge all’interno di un complesso che include anche il Battistero di San Giovanni ad Fontes, un’ulteriore testimonianza della ricca storia religiosa del sito. La facciata, pur rimaneggiata nel corso dei secoli, conserva ancora oggi le linee essenziali della struttura originaria, caratterizzata da un arco cieco, lesene laterali e cinque monofore con arco a tutto sesto.
All’interno, la basilica si sviluppa secondo una pianta a croce latina, con tre navate che conducono alle absidi terminali e un transetto sporgente. Una peculiarità della basilica è la sua asimmetria: le navate laterali presentano infatti lunghezze diverse, una caratteristica interpretata da alcuni come una rappresentazione architettonica del capo reclinato di Cristo sulla croce.
L’interno è scandito da grandi archi diaframma che attraversano la navata, alleggeriti da coppie di bifore dotate di colonnine e capitelli a gruccia. I pilastri, alternati ad archi trasversali, presentano lesene che si estendono fino al claristorio, mentre gli archi longitudinali poggiano su semicolonne. Le pareti, i pilastri e i capitelli sono realizzati in mattoni.
Gli scavi condotti nel 1944 hanno portato alla luce una cripta “ad oratorio” con volte a crociera, databile intorno all’anno 1000 e quindi risalente a una fase anteriore alla costruzione della chiesa attuale. La costruzione della basilica è attribuita al conte Ottone, figura di spicco della politica ottoniana nell’Italia settentrionale. La basilica è realizzata con materiale di spoglio romano.
Una leggenda popolare avvolge la basilica di un’aura di mistero, narrando di come il diavolo, contrario al matrimonio tra la regina longobarda Teodolinda e Agilulfo, tentò di distruggere l’edificio per poi essere costretto a ricostruirlo in una sola notte, lasciando così un segno del suo operato frettoloso e “incompiuto”
- IV-VII secolo: Costruzione del Battistero di San Giovanni ad Fontes.
- 1000 circa: Costruzione della cripta.
- 1025 circa: Costruzione della basilica di Santa Maria Maggiore.
- 1025-1040: Edificazione della basilica sulle fondamenta di una precedente costruzione longobarda.
- 1107: Papa Pasquale II concede privilegi alla chiesa.
- XII secolo: L’autorità apostolica concede numerosi privilegi al complesso basilicale di Lomello.
- XIII secolo: Ricostruzione delle navate minori.
- 1718: Il coro e le absidi laterali originari vengono soppressi e sostituiti con un’abside maggiore rifatta e ingrandita.
- XVIII secolo: Ristrutturazione della chiesa, inclusa la sostituzione della copertura a cassettoni con una volta a botte e la costruzione della facciata eretta.
- 1770: Costruzione di due cappelle mortuarie nell’angolo sud-ovest.
- Inizio 1800: Aggiunta dell’attuale campanile.
- 1907-1909: Ampliamento del complesso con la costruzione di una nuova cappella sul lato nord.
- 1939-1954: Restauri guidati da Gino Chierici, ripristino delle forme romaniche originali, abolizione degli stucchi barocchi e della volta settecentesca.
- Anni ’50: I restauri della basilica ripristinano le forme romaniche originali ma intaccano alcuni elementi ornamentali, come gli stucchi della navata centrale.
- 1944: Scoperta della cripta durante gli scavi.
- 1971: Interventi sul campanile.
- 1973: Abbattimento della sacrestia risalente al secolo XVIII.
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