Ubicato nella frazione di Pontevecchio di Magenta, affacciato su una piccola piazza e sulla strada che conduce all’antico ponte sul Naviglio Grande (via Isonzo), l’Oratorio dell’Imaccolata, si contraddistingue per il peculiare impianto planimetrico, ottenuto dall’accostamento di due vani circolari (l’aula, a pianta centrale, e l’abside, anch’esso di forma circolare), alla cui intersezione sono collocate due absidiole estradossate (con profilo rettangolare).
Il vano principale, le cui pareti sono scandite da paraste di ordine composito, è coperto da una grande cupola, su tamburo circolare, mascherata all’esterno da un tiburio, anch’esso circolare, con finestre modanate di gusto tardo barocco. L’abside presenta invece una volta a sezione conica ed un deambulatorio con copertura piana, delimitato da colonne in laterizio. Le absidiole, infine, hanno coperture a volta.
Gli interni presentano scarse decorazioni pittoriche, con un unico affresco nella volta del presbiterio e motivi a finti marmi sulle colonne del deambulatorio.
Nel vano presbiterale è infine allestito un baldacchino fisso per l’adorazione (della Vergine Maria, nel tempo ordinario e del Crocefisso, nei tempi Pasquali).
All’esterno l’edificio presenta, semplici paramenti in laterizio intonacato.
Il corpo di facciata, in aggetto, è terminato da un frontone triangolare ed è aperto in corrispondenza dell’ingresso da un arco, su colonne, sormontato da una lunetta.
Al fianco destro dell’edificio è addossato, un campanile con struttura in laterizio e copertura in rame.
1733 – Nel 1733 gli eredi di Bonifacio Merlo, nel rispetto delle indicazioni testamentarie di quest’ultimo, presentarono alla curia di Milano un progetto per la realizzazione di un oratorio in località “Ponte” di Magenta.
Autore del progetto era, con ogni probabilità, proprio uno degli eredi Bonifacio, Carlo Giuseppe Merlo, architetto progettista piuttosto noto all’epoca.
Non si conoscono gli estremi cronologici della costruzione dell’Oratorio, tuttavia è probabile che il cantiere sia stato avviato negli anni immediatamente successivi al 1733 e che si sia compiuto entro il 1760, anno della prima visita pastorale.
1760 – Le notizie relative all’oratorio negli anni compresi fra il 1760 e la fine dell’Ottocento sono piuttosto scarse. E’ noto tuttavia che nel corso del XIX secolo la proprietà dell’Oratorio passò alla famiglia Albasini, che ne risulta titolare durante la visita pastorale del 1896.
Tale visita informa inoltre che la piccola chiesa, pur essendo di proprietà privata, veniva utilizzata da diversi anni come chiesa della comunità locale, a causa dell’inagibilità della principale chiesa della frazione (S. Maria Nascente), irrimediabilmente danneggiata durante gli scontri per la liberazione della Lombardia del giugno 1859.
1893 – La costruzione del campanile, su progetto dell’ingegnare Giuseppe Castiglioni, risale al 1893.
2007 – Fra il 2007 ed il 2010 è stato avviato un intervento di restauro degli intonaci esterni.