La chiesa, edificata a partire dal 1611 sopra un dosso naturale, sorge in posizione dominante. Il senso di grandiosità che ne deriva è accentuato anche dal fatto di sorgere isolata tra due piazze. Le linee esterne e interne, diritte e semplici, la qualificano di stile classico. Costituita da una sola navata rettangolare, con ampie volte, termina in una zona presbiterio e coro profonda e luminosa. La facciata di gusto ancora cinquecentesco, conclusa in alto da un semplice timpano, è formata da due ordini sovrapposti. Nel primo, più ampio perché comprendente anche lo spazio delle cappelle laterali, si apre un alto portale centrale; due pinnacoli svettano sul marcapiano. Nell’ordine superiore, corrispondente allo spazio della navata centrale, si apre un’ ampia finestra che dà luce all’interno. Lo spazio è suddiviso da quattro lesene con capitelli di ordine ionico e impreziosito da due nicchie con statue. Tre pinnacoli si innalzano sul fastigio.
XV – Da un documento conservato nell’archivio parrocchiale di Palazzo Pignano, sappiamo che nel 1489 l’Arcidiacono del Duomo di Crema aveva dato parere favorevole al trasferimento di due benefici clericali di Bagnolo alla chiesa nuova che il popolo supplicava di erigere, essendo quella in uso, dedicata a Santo Stefano e Santa Margherita, di origine imprecisata, ormai vetusta e cadente.
XVI – Questa seconda chiesa fu eretta nella prima metà del 1500. Infatti, dagli Atti della visita apostolica compiuta dal vescovo di Rimini Giovanni Battista Castelli (29 settembre 1579) risulta che accanto alla chiesa parrocchiale esistevano ancora i ruderi di una chiesa precedente, dedicata a Santo Stefano.
XVII – Nel 1611, però, risultando anche questa seconda chiesa troppo angusta, venne demolita e si diede inizio, a spese del comune, dell’attuale costruzione. Il 21 giugno 1653, giunta alla sua conclusione, venne benedetta dal vescovo Alberto Badoer e, sempre dallo stesso vescovo, consacrata il 3 agosto 1659.
XVII – Nel corso del secolo l’interno si arricchisce delle tele di Gian Giacomo Barbelli, cremasco, di preziosi paramenti e suppellettili. Nel 1753 venne commissionato ai fratelli Giuseppe Antonio e Giovanni Antonio Torricelli, pittori luganesi, l’affresco del catino centrale raffigurante il martirio di Santo Stefano. Nel 1794 viene costruito il portone principale dai fratelli Antonio e Domenico Marzaroli di Piacenza.
XVIII – Col trascorrere del tempo, aumentando la popolazione, nasce il bisogno di nuovi spazi: nel 1749 i sindaci danno facoltà di allargare il coro della chiesa parrocchiale, terminato nel 1752 grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di 2000 lire. Il 31 dicembre 1757 si decide di fabbricare una seconda sacristia a mezzogiorno del coro.
XIX – Nel 1838 la chiesa viene dotata di un pavimento in mattonelle screziate fornite dalla ditta Antonio Lana di Borgonato (BS). Nel 1885 l’interno della chiesa viene definitivamente decorato per mano del pittore Federico Chizzoli di Lodi; altre figure sono aggiunte per mano del pittore Pietro Ferrari di Vaiano Cremasco nel 1931.
XX – Nel 1971 si provvide al restauro di tutto l’esterno: facciata, muri laterali, tetto.
Nel 1992 si pone mano ad un radicale rifacimento dei tetti e al restauro della decorazione interna, compreso l’affresco del martirio di Santo Stefano. Nel 2016 si è proceduto al restauro di vaste zone del pavimento, con la sostituzione e il reintegro delle mattonelle rovinate.