Edificio monumentale che sorge all’interno delle vie del centro di Arcore, si presta, grazie all’ampio piazzale, alla sosta e alla ammirazione dei passanti. Il volume compatto viene esaltato da una facciata che propone una settecentesca e insolita balconata ai soli fini decorativi. Un solido pronao di 4 colonne in serizzo completa la immagine urbana dell’intera chiesa parrocchiale. L’interno è un unica navata rettangolare con numerose cappelle laterali che si aprono a arricchiscono la parete per tutta la sua lunghezza.
1716 – L’antica chiesa di sant’Eustorgio era un edificio a tre navate affiancato dal campanile. Posto ai margini dell’abitato di Arcore, sulla strada per Oreno, era una costruzione molto semplice e disadorna.
1760 – Su un terreno del beneficio parrocchiale viene posata la prima pietra della nuova chiesa che seguiva la richiesta ufficiale fatta nel 1753 a sua Eminenza Cardinal Pozzobonelli per mutate esigenze di spazio e autorizzata in occasione della visita pastorale avvenuta nel 1756.
1776 – La costruzione dell’edificio procede a rilento per mancanza di fondi e solo grazie all’aiuto generoso e gratuito degli arcoresi. Viene comunque benedetta e diventa funzionante sebbene ancora incompleta, costituita da unica navata e una abside semicircolare. Questo a seguito dell’abbandono dell’antica chiesa ormai pericolante.
1790 – La chiesa di dimensioni di 12 metri di larghezza e 24 di lunghezza, viene dotata di due cappelle ma manca ancora la facciata e il pronao.
1856 – L’edificio chiesa non è ancora ultimato ma viene realizzato il campanile e dotato di un concerto di campane della fonderia Bizzozzero di Varese. La facciata è costruita ma manca ancora di decorazioni e portico.
1891 – Con una cerimonia officiata dall’allora Vescovo di Pavia Agostino Gaetano Riboldi che era solito trascorrere lunghi soggiorni a Villa Ravizza, la chiesa di sant’Eustorgio viene consacrata il 5 ottobre 1891. Praticamente per l’effettiva realizzazione e chiusura dei lavori principali si sono impiegati circa 130 anni.
1925 – Mentre era parroco don Rodolfo Magistrelli la chiesa fu prolungata di 15 metri e abbattuta e ricostruita la facciata cosi come la si vede oggi, completata da un ampio e artistico portico con colonne di serizzo coperto a terrazza con balaustra.