La sussidiaria di Sant’Eustacchio si trova nella frazione di Piamborno, comune di Piancogno, nella Media Valle Camonica, provincia di Brescia. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse nord est – sud ovest, con il prospetto contenente l’ingresso principale rivolto verso quest’ultimo. La facciata, avente registro unico delimitato da lesene prive di capitelli e frontone triangolare, presenta in mezzeria portale lapideo di accesso all’aula, completo di stipiti e architrave in pietra di Sarnico, e soprastante nicchia contenente affresco raffigurante la Madonna con il Bambino. Completano l’alzato due finestre di ridotte dimensioni poste ai lati dell’ingresso. L’esile campanile a vela si colloca sul lato nord. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica culminante nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene stilizzate e da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle volte di copertura.
XVI – La chiesa dedicata a Sant’Eustacchio, patrono dei cacciatori, venne costruita attorno al primo quarto del XVI sec. in una zona boschiva di fondo valle a pochi passi dall’abitato di Piamborno.
XVI – L’edificio venne restaurato nel terzo quarto del XVI sec.
XVIII – Nel XVIII secolo al titolo di Sant’Eustacchio si sovrappone quello di Santa Maria Assunta. La decorazione a fresco dell’interno, attribuita a Paolo Corbellini, è realizzata con ogni probabilità a seguito del cambio di titolarità della chiesetta nel XVIII secolo, infatti gli affreschi ritraggono le storie della vita della Vergine: nella volta della navata l’Assunzione (con clipei raffiguranti la Presentazione al tempio, l’Annunciazione, la Visitazione e la Presentazione al tempio di Gesù) e nella volta del presbiterio la Nascita di Maria.
XVIII – Nel Settecento venne allestito l’altare maggiore in legno e marmo e collocata la pala ad olio raffigurante la Madonna Immacolata tra Sant’Eustacchio e San Filippo Neri, attribuita ad Andrea Celesti.