la chiesa parrocchiale di S. Andrea a Sforzatica presenta una facciata rivolta a sud-ovest, costituita da due ordini. È caratterizzata da 8 lesene, 4 nell’ordine inferiore con capitelli ionici e 4 nell’ordine superiore con capitelli compositi. L’entrata principale è incorniciata da un portale in pietra costituito da due colonne con capitelli compositi che sorreggono un timpano curvo. Le statue in arenaria di sant’Andrea, Sant’ Ambrogio e San Carlo e la Vergine Assunta tra angeli che ornano la facciata sono opera di Anton Maria Pirovano. Sotto la statua della Vergine si legge come epigrafe :”Solve Vincla Reis” (spezza le catene degli oppressi). Due palme incrociate ricordano il martirio di sant’Andrea. Al centro del secondo ordine si apre una finestra rettangolare circondata da una cornice in arenaria.
Attraverso il portale d’ingresso,dopo aver oltrepassato la bussola lignea in stile neoclassico si giunge al vano della chiesa a navata unica con pianta rettangolare, sovrastata da due cupole. La navata, più stretta nei pressi della bussola, si allarga nello svilupparsi dello spazio architettonico. Due aperture sono poste nello spazio creato da due lesene con capitelli compositi; al di sopra di queste aperture si aprono due vani incorniciati da archi a tutto sesto chiusi da una balaustra in marmo. Lungo le due pareti si aprono delle piccole cappelle attraverso degli archi a tutto sesto, posti tra le lesene della navata, dove sono collocati gli altari laterali. Le pareti laterali di queste piccole cappelle curvano leggermente verso la parete di fondo a cui è addossato l’altare ed hanno al centro dei dipinti ovali. La prima cappella a destra contiene l’altare dedicato a San Giuseppe, marmoreo nella parte bassa, sormontato da un’ancona d’altare in stucco chiaro con decorazioni in oro dove, al centro, trova posto la nicchia con la statua del santo. La prima cappella a sinistra è invece dedicata alla Vergine con un altare pressoché quasi identico a quello di San Giuseppe posto di fronte. Procedendo verso il presbiterio, dopo le prime due cappelle si trovano le due entrate laterali, rettangolari, con battenti lignei; sopra di esse si aprono due vani ad arco a tutto sesto con balaustre in marmo. In prossimità delle entrate laterali, sopra il cornicione al centro della lunetta creata dalla curvatura della volta si aprono due finestre rettangolari che illuminano, insieme a quella posta in contro facciata, l’interno della chiesa. Si trovano poi le altre due cappelle, quella di destra contenente un altare marmoreo nella parte inferiore sormontato da un’ancona d’altare in stucco che incornicia una dipinto su tela, mentre quella di sinistra contiene un altare dedicato al Sacro Cuore, altare del tutto simile a quelli delle prime due cappelle. La navata tende ora a restringersi di nuovo verso il presbiterio e in questo spazio si trovano delle aperture del tutto simili a quelle verso la contro facciata.Il presbiterio è distintamente separato dalla navata grazie all’arcata e alla sopra elevazione di tre gradini tra il piano della navata e lo stesso presbiterio. Lungo le pareti del presbiterio si trovano due cantorie gemelle, che ospitano l’organo Adeodato Bossi-Urbani, con una mostra di canne tricuspidale. Al di sopra del cornicione si aprono due finestre rettangolari. La chiesa si conclude con l’abside semicircolare, divisa in tre sezione da due lesene con capitelli compositi, dove sono collocate tre pale d’altare incorniciate da una modanatura in stucco chiaro con decorazioni in oro
1155 – una bolla di papa Adriano IV documenta l’esistenza di una chiesa di lunghezza di 22 metri, per 8 metri di larghezza, con un campanile di forma quadrata e una sagrestia “piccola e umida”.
1567 – la parrocchia di Sforzatica diventa sede di Vicariato a cui fanno capo 17 parrocchie bergamasche dipendenti però dalla Diocesi milanese
1575 – durante la visita apostolica effettuata nel 1575 dal cardinale Borromeo, e in quella successiva effettuata dal cardinale Federico Visconti, viene segnalata una posizione non conforme alle necessità liturgiche dell’altare e vengono date disposizioni riguardo al suo spostamento in posizione più idonea
1694 – inizia la costruzione del nuovo campanile
1731 – nell’anno 1731, sull’area ceduta dal Beneficio, vengono poste le fondamenta della nuova chiesa, dietro consenso dell’arcivescovo Benedetto Odescalchi e la benigna concessione e assenso del Serenissimo Principe di Venezia. Il progetto è opera del capomastro Candido Micheli da Albegno. La chiesa venne costruita grazie alle donazioni della popolazione e le sovvenzioni di alcuni possidenti. La terra per la fabbricazione dei mattoni venne tratta direttamente da un terreno prossimo al paese. La benedizione della prima pietra avvenne solo il 27 ottobre 1732 ed i lavori si protrarranno sino al 1751.
1754 – la chiesa venne consacrata, confermando l’antico titolo di S. Andrea, il 4 aprile 1754
1794 – passaggio dalla Diocesi di Milano alla Diocesi di Bergamo
1876 – viene realizzato un nuovo pavimento a mosaico
1922 – nel 1922 avviene il distacco della parrocchia dal centro abitato di Dalmine, mentre nel 1927 si ha l’unificazione degli antichi comuni di Sforzatica, Sabbio e Mariano nel nuovo comune di Dalmine
1955 – viene restaurata la facciata principale
1965 – vengono eseguiti lavori di ampliamento alla sagrestia
1970 – il campanile viene sottoposto ad un intervento di restauro
1977 – Maffeo Ferrari di Ponte di Legno sbalza nel rame i pannelli per i battenti della porta centrale
1984 – ricomposizione, secondo le direttive del Concilio Vaticano II, del presbiterio
1990 – vengono effettuati alcuni lavori di consolidamento statico, inoltre vengono eseguite opere di ripulitura delle superfici interne della chiesa
1994 – intervento di manutenzione all’organo Adeodato Bossi Urbani ad opera della ditta Emilio Piccinelli
2000 – intervento di manutenzione straordinaria e ripristino delle parti meccaniche del sistema campanario
2005 – vengono effettuati lavori di manutenzione straordinaria, inoltre viene effettuata una modifica della facciata nord consistente nella riapertura di una finestra precedentemente tamponata con muratura
2005 – sostituzione dell’esistente impianto di riscaldamento ad aria e della caldaia alimentata a gasolio con nuovo impianto di tipo misto con pannelli radianti a pavimento e ventil-convettori sempre a pavimento. Inoltre viene posata una nuova caldaia alimentata con metano
2014 – restauro conservativo del fronte principale