La chiesa di S. Vittore sorge in posizione baricentrica rispetto ai vari abitati che, oggi come un tempo, compongono il mosaico delle frazioni di Montegrino e per i quali a lungo rappresentò l’unica sede parrocchiale.
Il compresso, assai articolato, è racchiuso in un piazzale terrazzato verso valle, già recinto cimiteriale, cui si accede per una bella scalinata in asse con la facciata della chiesa.
Il tempio è preceduto da un oratorio costruito nel 1752 dalla locale confraternita del Rosario, con facciata fastosamente decorata di affreschi purtroppo evanescenti.
Il sagrato è cinto da cappelle di Via Crucis e inquadrato, verso monte, da un portale d’accesso a tutto sesto.
La chiesa è antica, come mostrano le cospicue tracce sul campanile (XII sec.); fu, però, radicalmente rimaneggiata entro i primi decenni del XVII sec. con uno schema a tre navate su colonne doriche e transetto, per buona parte ricalcato sul modello del S. Martino di Campagnano, terminato nel corso del Seicento, ma su progetto antico (1525).
La facciata, già positivamente giudicata dal card. Giuseppe Pozzobonelli nel 1748 (“frontispicius admodus elegans”), è, effettivamente, la parte architettonicamente più interessante della fabbrica, per i rimandi (non ancora studiati) con i migliori casi dell’edilizia religiosa d’ambito varesino.
La fronte è scandita in due ordini sovrapposti (dorico e ionico) con corpo centrale preminente, concluso da un timpano e raccordato alle ali laterali ribassate da due volute appena accennate.
I dettagli scolpiti nella pietra sono di estrema qualità, per disegno ed esecuzione, e trovano la più alta manifestazione nell’andamento dei capitelli dell’ordine ionico.
Il timpano è centrato da una cartella mistilinea e concluso al vertice da un triglifo a cinque gocce.
Lo stesso elemento, nell’interno, ricorre nella scansione del cornicione della navata maggiore, in corrispondenza dell’appoggio degli archi trasversali.
Le navate sono separate da quattro arcate a pieno centro rette da tre colonne a tutto tondo e da due semi-colonne alle estremità.
Le minori sono coperte da volte a crociera, la maggiore da volte a vela ‘lunettate’ e separate dagli archi trasversali.
Il transetto non ha risalto verticale, ma rimane limitato in altezza entro l’elevazione delle navate minori.
Il presbiterio, di contro, è arioso e frutto di una ricostruzione più tarda (prima del 1748), con impianto ottagonale e cupola ribassata.
Completano la visita le cappelle laterali, quasi tutte nel ricco assetto decorativo settecentesco, e un vano cui si accede dal transetto sinistro, ora ridotto a deposito, ma retaggio di una soppressa cappella creata alla fine del XVI sec.: se ne ammira un campionario di stucchi non consueto nell’area dell’alto Verbano lombardo.
La chiesa è orientata.
Nei dintorni


Santuario di Santa Maria del Monte, Via dell'Assunzione, Varese, VA, Italia


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