La chiesa di Sant’Ambrogio è posta all’interno degli spazi oratoriani della parrocchia. Si tratta di un piccolo edificio ad aula unica, coperta da soffitto in legno a cassettoni con formelle rettangolari in rilievo e dipinte, presbiterio con volta a crociera. L’apparato murario è interamente tinteggiato ed affrescato, mentre le pavimentazioni sono in marmo nella zona del presbiterio, ed in cotto lombardo, originario del XIX secolo, in corrispondenza dell’aula. Completano l’interno quattro finestre con vetri colorati.
Esternamente la facciata principale si presenta con disegno semplice e delimitata da lesene e superiormente completata da un timpano. In corrispondenza dell’architrave del timpano è posta una del santo dedicato. La porta d’accesso in legno e la soprastante apertura vetrata sono incorniciate da decoro lineare in cemento.
XV – Si hanno le prime notizie relative alla costruzione della chiesa. La chiesa nel XVII secolo viene utilizzata come ricovero per gli appestati.
1617 – Il cardinale Federico Borromeo, in visita pastorale, stabilisce che in caso di mancati interventi di restauro la chiesa venga abbattuta.
1646 – La chiesa viene restaurata e dotata del beneficio sacerdotale di Turri Alessandro.
1680 – La chiesa viene rimessa a nuovo e dotata di sacrestia e di un piccolo campanile con una campanella collocato sul tetto della chiesa.
1693 – Don Carlo Castiglioni prende in consegna un quadro con raffigurati San Carlo, Sant’Ambrogio e diverse figure. Il quadro è di autore ignoto ma è ancora collocato dietro l’altare ad ornamento del presbiterio.
1823 – Rifacimento della copertura con la sostituzione dei coppi e di parte della struttura lignea.
1843 – Intervento di abbellimento della chiesetta con un rilevato del pavimento del piccolo presbiterio e accesso mediante tre gradini in pietra; viene anche collocata una nuova balaustra con pilastrini e colonnine in pietra e cancelletto centrale, in sostituzione di un piccolo muretto collocato al limite del piccolo presbiterio. Viene realizzata anche la nuova pavimentazione dell’aula in mattonelle di cotto lombardo.
1873 – Il sindaco di Arluno comunica l’intenzione di destinare la chiesa agli ammalati a causa di una minaccia di epidemia di colera.
1896 – Completo rifacimento del tetto della chiesetta, con capriate e legno di pino, colmi e traversini.
1904 – La chiesa è incorporata nell’oratorio maschile.
1927 – La chiesa viene restaurata e decorata dal pittore Pietro Pagani. Ne fa memoria uno scritto che si legge sul lato sinistro del piccolo presbiterio.
1958 – Celebrazione dell’ultima messa del beneficiario.
1970 – La chiesa è rimessa a nuovo e dotata di sacrestia.
2007 – Hanno inizio i lavori di restauro: iniezioni con resine espanse a rinforzo di tutta la struttura di fondazione, realizzata esclusivamente da ciottoli misti e terra, scrostamento dell’intonaco e consolidamento delle murature, intonacatura di tutta la struttura a base di calce, messa in sicurezza delle capriate di copertura attraverso l’utilizzo di doppi profilati in ferro, consolidamento e pulitura della cupola sopra il presbiterio, ripristino delle sagomature esterne che fanno da cornice alle aperture della porta e della finestra. Il lavori più delicato è stato svolto all’interno, con una serie di interventi condotti sulle pareti, sul soffitto e sulla volta del presbiterio.