La facciata barocca propone un disegno elegante, ma sobrio e canonico; è sormontata da timpano triangolare; è a due ordini, di cui quello inferiore, a sei lesene, di stile dorico-tuscanico e quello superiore, a quattro lesene, di stile ionico; ai lati dell’ordine superiore sono volute a spirale di dimensioni contenute, che concludono contrafforti curvilinei; nei campi fra le lesene si trovano nicchie con statue (Sant’Agata, Sant’Eufemia, San Pietro e San Paolo); al centro sono presenti un ostensorio e altri rilievi.
I prospetti laterali sono caratterizzati da superfici lisce, interrotte da lesene binate appena emergenti, che sottolineano gli elementi murari strutturali trasversali, nonché dalle aperture del claristorio.
All’interno la navata unica è affiancata da altari laterali comunicanti tra di loro e mostra un’ampia volta a botte che conferisce solennità all’edificio. All’estremità si trova il presbiterio, seguito da un’abside semicircolare.
1586 – Nel 1586 viene costituita ufficialmente la parrocchia di Villastrada in Dosolo (MN).
1682 – La prima opera compiuta della nuova fabbrica religiosa fu il campanile, che risulta eretto a partire dal 1682. Da allora in poi l’idea della costruzione di una nuova chiesa assunse presto la priorità nell’animo della comunità.
1722 – A questo periodo si fa risalire la costruzione della chiesa, che fu possibile tramite i fondi raccolti tra i parrocchiani. L’edificio venne intitolato a Sant’Agata, in ricordo dell’antica chiesa cinquecentesca situata in località Sacca e distrutta da una esondazione del fiume Po. L’attuale chiesa fu in realtà costruita sul sedime di un già esistente oratorio, dedicato a Sant’Eufemia. Il progetto è attribuito al maestro Francesco Salvatori e l’approvazione viene data da Monsignor Litta, Vescovo di Cremona.
1731 – La sagrestia risulta fabbricata attorno al 1731. La chiesa era tuttavia allora già officiata, in quanto la prima messa fu celebrata il 30 novembre 1727.
1750 – L’imponente apparato decorativo, di eccezionale rilievo artistico, se si considera il relativo isolamento del villaggio rispetto alle più importanti, sia economicamente che culturalmente, località mantovane, fu frutto di interventi progressivi, che si protrassero dalla metà del secolo XVIII fino alla metà di quello successivo.
La meravigliosa pavimentazione in cotto risulta realizzata nel 1864.
Le vetrate legate a piombo, opera di Ballardini, sono del 1938.
2015 – Recentemente la chiesa è stata sottoposta ad intervento di restauro poiché sia le coperture che le murature versavano in stato di degrado avanzato. Nelle prime infatti si sono verificati percolamenti di acqua piovana mentre le murature sono state intaccate da umidità di risalita, che ha causato anche distacchi di estese porzioni di intonaco.