Edificio ad aula unica a pianta rettangolare, in affaccio a quello che era l’antico asse viario che partiva da Milano verso l’Adda. La facciata è a capanna, sviluppata in altezza. La parte inferiore, esito del restauro ottocentesco, presenta paramento in laterizio ad eccezione dei cantonali rivestiti in pietra, come dello stesso materiale sono i profili del portale archiacuto con lunetta. La parte superiore, in buona parte antica, è suddivisa in tre porzioni, divise da sottili cornici marcapiano, ed è parzialmente a vento. La prima porzione è costituita da una galleria di edicolette dai profili in cotto decorato e con all’interno degli affreschi ormai quasi scomparsi, raffiguranti forse gli apostoli. La porzione intermedia è occupata da un rosone anch’esso in cotto in scritto in un quadrato; ai lati di questo si aprono due bifore simmetriche con colonnina marmorea e profili in cotto. Tutti questi elementi sono inquadrati da una serie di formelle quadrate in cotto anch’esse. Sulle paraste esterne compaiono due croci e due elementi decorativi rientranti, sempre di modulo quadrato. In alto la facciata è conclusa da un timpano, sottolineato da un complesso intreccio di archetti pensili nel sottogronda, in cui trovano posto due oculi e, al centro, un’altra edicola in cotto con una statua della Madonna col Bambino di fattura campionese. Sul lato destro in continuità con la facciata si erge il campanile con portale di accesso indipendente, in gran parte reintegrato e costruito ex novo durante i restauri ottocenteschi.
L’interno non presenta suddivisioni spaziali significative; quattro cappelle laterali poco profonde sono presenti nell’aula. Un coro quadrato, precedente presbiterio, introduce al presbiterio attuale con abside poligonale. L’aula è coperta da volte a botte, coro e presbiterio da crociere costolonate, rimaneggiate in occasione di lavori settecenteschi che hanno aggiunto numerose decorazioni in stucco, come quelle sull’arco trionfale, e lesene con capitelli corinzi alle pareti.
Alla base del campanile, accessibile da strada, si trova un ambiente a pianta quadrata dove si conservano importanti affreschi trecenteschi tra cui una Crocifissione e un’Aannunciazione. Da questo vano si accede ad altri annessi che corrono lungo il fianco destro della chiesa, occupati dalla sacrestia e da una piccola cappella dedicata a S. Zenone.
1348 – Una pergamena del 3 ottobre riferisce che un gruppo di terziari francescani di Monza chiede a Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano, di poter trasformare in luogo di culto un edificio situato nella contrada di Strada, confinante con altre loro proprietà. Intercede Matteo da Blancano, cappellano dell’arcivescovo e rettore di S. Pietro in Cornaredo: è lui che avrebbe poi posto la prima pietra.
Il primo edificio è probabilmente ad aula rettangolare, coperto da capriate e abside a terminazione piatta. A fianco della chiesa sorse un piccolo convento con chiostro.
1393 – Intorno al 1393, in occasione del passaggio dei terziari francescani all’ordine degli agostiniani, vengono costruiti la facciata e il campanile. A seguito di questi lavori venne probabilmente cambiato il sistema voltato, con delle volte costolonate.
sec. XV – L’edificio viene ampliato per adeguarlo alla cresciuta comunità religiosa. Viene prolungata la chiesa verso est con l’aggiunta di una campata terminata da abside poligonale e trasformando il precedente presbiterio in coro.
sec. XVII – L’aula viene coperta da volte a botte; per garantire l’illuminazione viene aperta una lunetta in facciata causando la rimozione di cinque edicole in cotto affrescate e l’apertura di due finestre rettangolari al livello inferiore.
1756 – Vengono realizzate lesene in stucco alle pareti e fasce decorative nelle volte; intervento seguito da Giovan Battista Riccardi. Vengono anche modificati alcuni altari laterali. Nuovi affreschi vengono eseguiti da Giovanni Battista Gariboldi.
1805 – Viene montato un altare progettato da Giulio Gallori nel 1755 e realizzato con qualche modifica per la cappella dell’Addolorata della chiesa di S. Maria del Carrobiolo.
1870 – La chiesa viene sottoposta ad un restauro, curato da Carlo Maciachini, che modificherà la facciata, ricostruendone in stile la porzione inferiore e la sommità del campanile. Vengono anche strappati due porzioni di affreschi raffiguranti l’Annunciazione posti ai lati del portale.
1950 – Viene sostituito l’altare ligneo con uno di marmo.
1998 – L’ambiente posto alla base del campanile, che ospita importanti affreschi trecenteschi, viene restaurato.
2007 – Viene restaurata la copertura dell’abside.
2012 – Viene restaurata la volta interna dell’abside.
2016 – Vengono restaurate le coperture e gli affreschi della volte della campata.