Chiesa di Santa Maria del Carmine (Milano)

Diocesi di Milano - chiesa parrocchiale - Lombardia

Milano - Piazza Del Carmine 2 - MI - 20100

02/86463365

https://www.chiesadelcarmine.net/

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La chiesa del Carmine nacque come “chiesa nobile” del castello, accanto alle vaste distese bastionate dove le milizie si addestravano alla guerra o a sanguinose battaglie. Non si fatica così a comprendere come il convento e la chiesa dei Carmelitani fossero così venuti a trovarsi coinvolti in un’opera di assistenza ed aiuto davvero singolari: ricovero di feriti, nascondiglio di sbandati, opera di pacificazione, di consiglio, di mediazione.

La chiesa del Carmine nacque dunque come chiesa aristocratica, viscontea nella prima e seconda versione, sforzesca nella terza edizione, quella definitiva anche se incompleta perché soggetta ad un crollo nel 1446.

Ricevette devozione, culto e onori da alcune tra le importanti famiglie milanesi. Fu tenuta in grande considerazione dai Visconti, tra i quali si ricordano: l’arcivescovo Giovanni, il duca Gian Galeazzo ed il duca Filippo Visconti.

Fu sostenuta e finanziata dagli Sforza, da Francesco Sforza, da Galeazzo Maria, dal cardinale Ascanio Sforza, da Gian Galeazzo Maria ed infine da Ludovico il Moro, e dai consiglieri, ciambellani e cavalieri, appartenenti – i più noti – alle famiglie Simonetta, da Corte e Lampugnani. Ed anche successivamente, la chiesa del Carmine fu cara a tanti nobili casati milanesi, via via legati ai successivi “padroni” francesi, spagnoli e austriaci.

A questa ricca frequentazione fin dal principio si affiancarono alcune confraternite, tra le quali – famosissima e potente – la “Scuola dell’Abito del Carmelo” che nel periodo più antico della chiesa contese (fino al 1391) il primato all’altra non meno fiorente “Arciconfraternita dei Divoti della Purificazione”. Questa confraternita trasse il nome del titolo che la chiesa, inizialmente dedicata all’Annunciazione, ebbe ad avere per qualche decennio prima di assumere definitivamente quello della Madonna del Carmine; dopo un periodo di decadenza, si ricostituì nel 1511, quando pose sede al Carmine presso la cappella della Purificazione.

Cosa vedere

Scopri le opere presenti presso Chiesa di Santa Maria del Carmine (Milano)

La Facciata

La Facciata

La facciata completamente in cotto fu realizzata nel 1880 su progetto dell’architetto Carlo Maciachini e si può considerare un capolavoro dell’arte neogotica lombarda. Annovera un rosone e cinque edicole sulle cuspidi. Il portale è strombato e presenta un arco ad ogiva decorato da una serie di formelle quadrate con motivi geometrici e floreali. Nella lunetta sopra la porta un mosaico raffigura la Madonna in trono tra S. Simone Stock ed un angelo. Ai lati del portale due formelle rappresentano l’Annunciazione: a destra la Vergine annunciata ed a sinistra l’Angelo annunciante. Esse risalgono al XVII secolo ed appartenevano all’antico portale della chiesa realizzato dall’architetto milanese Francesco Richini. I due portali laterali, sormontati da piccoli rosoni, sono stati eseguiti contemporaneamente alla facciata. Nelle lunette i mosaici sono recenti (1960) e sostituiscono due dipinti deterioratisi con il passare degli anni e raffiguranti S. Cirillo e S. Angelo.

La Sacrestia Artistica

La Sacrestia Artistica

La sacrestia artistica, che affianca un lato del chiostro, fu costruita nel 1480, probabilmente su progetto dell’architetto Pietro Antonio Solari incaricato dal 1456 di dirigere i lavori di ricostruzione della chiesa di Santa Maria del Carmine parzialmente crollata nel 1446. Lo sguardo d’insieme ci trasmette l’effetto di uno spazio barocco suggestivo e fantastico: gli intagliatori della bottega di Giovanni Quadrio, ispirati dalla genialità e fantasia dell’architetto Gerolamo Quadrio, ci hanno lasciato un ambiente quasi surreale in cui gli aspetti architettonici, scultorei e prospettici si fondono magistralmente secondo i canoni dell’”arte globale” barocca. Rimaniamo ammirati e, nello stesso tempo, confusi ed estasiati da questo complesso armonico di statue lignee a tutto tondo di putti e busti, armadiature possenti ed eleganti con intagli raffinati, formelle in bassorilievo ed ancone in altorilievo.

Cappella dei Defunti

Cappella dei Defunti

L’arco di accesso della Cappella oggi dedicata ai defunti, conserva la decorazione originale della cappella affrescata dalla scuola del pittore Camillo Procaccini. Passata la balaustrata in marmo broccatello, pavonazzetto e nero, della prima metà del XIX sec., si può ammirare l’altare che è pregevole testimonianza dell’arte lombarda del XVII secolo. Sopra il paliotto, in ardesia dipinta con motivi floreali secondo la tecnica del “mosaico fiorentino” e recante al centro una pregevole Pietà, è collocata tra 2 putti una tela raffigurante il Crocifisso e le anime purganti di un ignoto pittore lombardo. Più in alto, tra due lesene terminanti con teste di cherubini, è posta su un piedistallo con lo stemma della famiglia Frisiano (Gottardo Frisiano acquistò la cappella nel 1610) la tela rappresentante Vergine con il Bambino tra i Santi Gottardo e Monica. Notevole il drappeggio che fa da cornice al dipinto.

Presbiterio

Presbiterio

Il presbiterio, ristrutturato intorno al 1660, contiene ancora oggi varie opere d’arte: Il grande leggio del coro opera tardorinascimentale in legno di noce intagliato. Al centro dei tre lati della base è raffigurato lo stemma carmelitano con le tre stelle. Il coro opera in stile tardorinascimentale di struttura elegante, semplice e sobria, presenta sedili che poggiano su volute terminanti a zampa leonina e bracciali a doppia voluta. Altare maggiore in sostituzione dell’antico altare barocco in legno, venne posto nel 1839 il nuovo altare in marmo, monumentale e dal severo stile neoclassico.
Il tabernacolo attualmente presente sull’altare maggiore, unica parte superstite del precedente altare ligneo barocco.
La cantoria lignea dell’organo in stile gotico opera impreziosita con quindici statuette collocate alla sua base in nicchie trilobate, e le quattro statue collocate sulle lesene laterali dell’edicola. Le grandi tele laterali barocche. Altare attuale opera di artigianato locale in metallo argentato e dorato cesellato e sbalzato. Di forma rettangolare, è suddiviso in tre scomparti affiancati da colonnine corinzie scanalate.

Cappella della Madonna

Cappella della Madonna

La Cappella costituisce un ambiente tutto particolare, esteticamente in contrasto con l’austerità architettonica della chiesa ma di fatto esprimente con il gusto dell’epoca la stessa devota venerazione per la Vergine. Ambedue i vani sono coperti da cupole decorate poggianti su tamburi, e nella zona absidale, definita da lesene ioniche sulle pareti, sono collocati l’altare con la statua della Madonna del Carmine. Nei pennacchi che sostengono la cupola sono rappresentate quattro virtù: l’innocenza (giovane incoronata nell’atto di lavarsi le mani), la temperanza (giovane che regge in mano il giogo), la fortezza (giovane che abbraccia una colonna spezzata), la carità (giovane con il turibolo e la fiamma sul capo). L’altare è collocato tra due statue di angeli, quello di destra in atto di spiccare il volo e rivolto verso Maria, quello di sinistra, leggermente inclinato e rivolto verso l’ingresso della cappella. La mensa è retta da due putti alati, coperti da un panneggio svolazzante, e sotto di essa al centro è collocato lo stemma della Vergine sormontato da una corona. Le statue della Madonna, degli angeli e dei putti sono in marmo di Carrara.

Cappella del Sacro Cuore

Cappella del Sacro Cuore

La Cappella è stata ristrutturata dall’architetto Carlo Maciachini nel 1852 secondo lo stile neogotico in voga con notevole equilibrio ed unità compositiva. L’altare presenta al centro un piccolo tabernacolo con lo sportello recante i simboli del Sacro Cuore. L’alzato è costituito da una complessa ed elegante costruzione di marmo in stile neogotico con arco ad ogiva e pilastri cuspidati con scanalature interrotte da inserti vegetali. La pala dell’altare, dedicata al Sacro Cuore, rappresenta in primo piano San Luigi Gonzaga in ginocchio (indossa la tonaca nera e la cotta bianca, con il libro della disciplina, lo staffile e la corona) e nel registro superiore Cristo, contornato da angeli, che mostra il suo cuore. La balaustrata in marmo con decorazioni in ferro battuto è opera di artigianato milanese.

Cappella degli Spagnoli

Cappella degli Spagnoli

La cappella presenta un pregevole altare in stile neoclassico dove tra le due colonne si può ammirare una pala del pittore milanese Gaetano Dardanone. La pala dalla composizione ben equilibrata e di ispirazione correggesca, rappresenta la Gloria di Santa Lucia, Sant’Agata e Sant’Apollonia. In primo piano il corpo robusto del carnefice; più sopra Lucia è sorretta da un angelo mentre un putto in volo le sta ponendo sul capo una corona e con l’altra mano sorregge la palma e lo spillo con infissi gli occhi; nella parte superiore è situata Agata con la palma del martirio e più sopra Apollonia tiene in mano la pinza con un dente. Sulla parete di destra è collocata una tela che rappresenta Sant’Anna e la Vergine. Sant’Anna è raffigurata nell’atto di ammaestrare la figlia Maria sotto lo sguardo di un angelo, mentre Gioacchino, appoggiato ad una colonna, è in atteggiamento pensoso, in netto contrasto con i putti gioiosi in primo piano. Nella parte sinistra troviamo un’ultima tela, raffigurante San Carlo in preghiera.

Cappella dei Carmelitani

Cappella dei Carmelitani

All’interno del vano centrale si trovano due opere interessanti: in basso un affresco riportato con Maria e Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano, più in alto nel vano centrale la tela Cristo con i Santi Teresa e Giovanni della Croce, i due grandi riformatori spagnoli dell’ordine carmelitano. Nelle nicchie di fianco all’altare sono poste statue settecentesche in marmo, opere di bottega, di due Santi carmelitani. Nelle pareti tre tele del pittore milanese: a destra Il Martirio dei Carmelitani, che ricorda i martiri carmelitani decapitati e sgozzati dai mussulmani alla fine del XIII secolo; sopra Madonna con Bambino ed i profeti Elia ed Eliseo, ambedue protettori dell’ordine carmelitano; a sinistra Il trionfo dei Carmelitani, dove Maria col Bambino seduta su un carro, guidato dal profeta Elia, appare tra angeli turbinanti ai carmelitani, tra i quali S. Simone Stock, Priore Generale dell’Ordine Carmelitano. Nella parete di sinistra in alto è collocata la tela Gesù Cristo con i Santi Andrea Corsini e Maria Maddalena de’ Pazzi. In primo piano, accanto a due putti sta la santa carmelitana, mentre in secondo piano è collocato Cristo che porta la croce con il santo carmelitano, vescovo di Fiesole.

Cappella della Sacra Famiglia

Cappella della Sacra Famiglia

La Cappella è stata ristrutturata ed affrescata in stile neogotico dal pittore Osvaldo Bignami nel primo decennio del XX secolo. Nelle nicchie sulla base dell’altare in legno dorato sono dipinte figure di Apostoli (Tommaso, Giacomo maggiore, Giuda Taddeo, Paolo, Pietro, Andrea, Bartolomeo, Filippo). Il tabernacolo reca una struttura architettonica gotica con croce apicale. Il trittico soprastante presenta una cornice gotica caratterizzata da lesene decorate ed affiancate da colonne tortili, raccordate con archi ad ogiva polilobati, mentre i timpani soprastanti sono arricchiti da cuspidi e angeli apicali. La pala centrale del trittico rappresenta la Sacra Famiglia attorno al tavolo di lavoro di Giuseppe mentre Gesù ragazzo seduto davanti ad esso, ha una piccola croce in mano. Nelle ante laterali, a destra è raffigurata Sant’Anna e a sinistra San Gioacchino. Nella volta sono rappresentati i quattro Evangelisti con i loro simboli, seduti su troni gotici con angeli che reggono cartigli. Sulle pareti entro grandi mandorle, attorniate da angeli ed inserite in un drappeggio, è raffigurata l’Annunciazione (a sinistra) e la Visitazione (a destra). L’arco di accesso alla cappella è anch’esso affrescato. Sempre di stile neogotico ma anche con echi del gusto liberty, sono le due eleganti consolle poste agli angoli della cappella ai lati dell’altare. In armonia con lo stile della cappella è anche la balaustrata in marmo formata da due riquadri con apertura centrale a quadrifoglio.

Cappella della Madonna del Rosario

Cappella della Madonna del Rosario

La cappella presenta un altare in stile neogotico. Esso si sviluppa su tre ordini: la base è scandita da lesene corinzie che affiancano formelle polilobate decorate con motivi vegetali; il secondo ordine vede al centro il tabernacolo sempre in stile neogotico sormontato da tre cuspidi e fiancheggiato da una serie di nicchie ad arco entro sono state dipinte nel scene evangeliche: a destra, Annunciazione, Visitazione, Nascita di Gesù; a sinistra, Presentazione al tempio, Pietà, Assunzione di Maria; nel terzo ordine troneggia la pala dell’altare che rappresenta la Madonna di Pompei, seduta su un trono gotico con cuspide ornata da tre pinnacoli, tra i Santi Domenico e Caterina. Sulla parete a destra, entro una cornice architettonica costituita da cinque archi trilobati, è rappresentata la Madonna che appare ad alcuni personaggi storici (Cristoforo Colombo, Maria Stuarda, S. Bernardo, ecc.) ai quali due angeli offrono fiori e sullo sfondo di un paesaggio montagnoso e ricco di vegetazione. Su quella di sinistra, sempre all’interno di una cornice architettonica di stampo gotico, è collocata la Visione di Pio V della vittoria di Lepanto: Maria con il Bambino appare in una mandorla luminosa al papa Pio V, attorniato da prelati e vescovi in ginocchio, mentre sullo sfondo è prospettata la vittoria navale della flotta cristiana contro i turchi. L’arco di accesso decorato con motivi floreali e simbolici presenta a destra i Santi Tommaso d’Aquino e Gerolamo, a sinistra Antonio abate e Eugenia. La balaustrata in marmo, che riflette anch’essa il gusto neogotico, ed il cancelletto in ferro battuto sono opera di artigianato milanese.

Cappella del Crocifisso

Cappella del Crocifisso

La Cappella del ‘600 è dedicata inizialmente a S. Alberto e poi a S. Giovanni della Croce. Sopra la mensa dell’altare in stile neoclassico, si può ammirare un Crocifisso in legno dipinto. Troviamo inoltre affreschi sulla volta a crociera, due ovali posti sulle pareti laterali (collocati in occasione del rifacimento ottocentesco della cappella e rappresentano a sinistra S. Ignazio di Lodola ed a destra San Francesco riceve le stigmate), balaustrata in marmo broccatello, cancelletto a due battenti in ferro battuto e lampade pensili con stemma carmelitano.

Battistero

Battistero

Il battistero, a pianta esagonale, presenta colonne tortili sostenute da leoni stilofori e raccordate da archi trilobati affiancati da cuspidi e sormontati da timpani con statue allegoriche all’apice. Il battistero è completato da una calotta su cui si innesta un cono decorato da motivi gotici e recante sulla sommità S. Giovanni Battista che battezza Gesù. Il fonte battesimale si articola su due piani. La vasca esagonale circondata da archi ad ogiva polilobati, presenta nel fusto anch’esso esagonale sei nicchie di cui tre rappresentano: frontalmente Adamo ed Eva, e lateralmente Mosè (a destra) e Mosè con le tavole della legge (a sinistra). Sopra la vasca è collocato un ciborio ottagonale in metallo dorato con lesene cuspidate, intarsi a motivi floreali ed una cupola sormontata dall’Agnello mistico.

Bussole

Bussole

La bussola centrale, sopraelevata rispetto al pavimento, pera monumentale in legno di noce intagliato. Agli angoli presenta lesene decorate con cornici polilobate e terminanti con mensole su cui sono collocati vasi ed anfore con al centro un putto che regge una croce. I due battenti inferiori della fronte sono decorati con cornici sagomate, mentre i due superiori sono in vetro inciso con lo stemma carmelitano all’interno di una struttura in ferro battuto a forma di vaso. Le due bussole laterali, sempre in legno di noce intagliato, sono di forma rettangolare a due battenti e decorate in basso ed in alto da formelle.

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