La chiesa di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, sorta attorno a un’immagine votiva divenuta miracolosa nei primi anni del XV sec., è frutto di continui ampliamenti compresi tra la fine del ’400 (impianto e tiburio), la prima metà del ’500 (quadriportico e completamento chiesa) e la seconda metà del XVI sec. (facciata).
Il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso S. Celso sorge in luogo sacro. Fin dai primi anni del Cristianesimo fu santificato dal martirio di due Santi a cui S. Ambrogio fu molto devoto: i santi Nazzaro e Celso. Poche sono le notizie certe su questi due santi e molte le leggende. Di San Nazzaro sappiamo che fu uno dei grandi predicatori laici, numerosi all’inizio del Cristianesimo e che per questa sua missione diede testimonianza a Dio col martirio, subito a Milano, durante la persecuzione di Nerone.
Di S. Celso di sicuro si sa che aveva dai 18 ai 21 anni, che era a Milano per il servizio militare e che, a Milano, subì il martirio per la fede, durante la persecuzione di Nerone. Il suo accostamento a S. Nazzaro pare si debba soltanto a questi tre fatti: subirono il martirio nello stesso tempo, furono sepolti nello stesso luogo e assieme furono ritrovati lo stesso giorno da S. Ambrogio. Infatti il santo, seguendo una pia tradizione o forse una ispirazione, trovò i due martiri in questo luogo il 10 maggio dell’anno 396, l’anno prima della sua morte.
Il corpo di S. Nazzaro lo fece trasportare in quella che fino allora si chiamava basilica dei Santi Apostoli, in corso di Porta Romana, S. Celso invece lo lasciò sul luogo in una piccola chiesa a lui dedicata.
Perché poi il suolo che aveva custodito i corpi dei martiri avesse un segno sacro, fece costruire una nicchia con l’immagine della Madonna, protetta da un’inferriata, simile ai molti tabernacoli con cui l’umile fede dei nostri padri ha adornato le nostre campagne e montagne.
CHIESA DEGLI SPOSI
Il Santuario è conosciuto come la “chiesa degli sposi”. Sul lato sinistro, di fianco all’altare maggiore, si trova lo stupendo altare della Madonna, opera di Martino Bassi, costruito negli anni 1584-1588. Al centro si erge l’Assunta, capolavoro di Annibale Fontana, detta “Madonna degli sposi”. Secondo una lunga tradizione gli sposi, dopo aver celebrato il sacramento del matrimonio in parrocchia, venivano numerosi in Santuario – e ancora oggi vengono – a portare fiori alla Madonna, a pregarLa pieni di fiducia e di speranza e a riceverne la benedizione. Un incontro molto semplice ma toccante, costituito da una preghiera personale, dall’omaggio del bouquet e dalla benedizione impartita dal sacerdote. Ancora oggi è facile incontrare in Santuario coniugi che ricordano con commozione quel giorno e coppie che tornano appositamente per rinnovare il loro affidamento alla Vergine in occasione degli anniversari di nozze.
PREGHIERA DEGLI SPOSI
O Dio, che hai innalzato a dignità così grande l’indissolubile patto coniugale, da renderlo segno sacramentale delle nozze del Cristo tuo Figlio con la Chiesa, guarda a noi, uniti nel vincolo santo, che imploriamo il tuo aiuto per la materna intercessione della Vergine Maria;fa’ che attraverso le vicende della vita ci sosteniamo con la forza dell’amore e ci impegnamo a custodire l’unità dello spirito nel vincolo della pace; fa’ che godiamo, Signore, della tua amicizia nella fatica, del tuo conforto nella necessità, e riconosciamo in te la fonte e la pienezza della vera gioia. Amen.
CONVENTO E BASILICA DI S. CELSO
Nel 996-997 l’arcivescovo di Milano Landolfo II fece costruire un monastero e una basilica sul posto della piccola chiesa di S. Celso, ormai cadente e li affidò ai monaci benedettini.
Il monastero che sorgeva sulla destra della basilica, dopo molti rifacimenti lungo i secoli, fu distrutto negli anni trenta del ’900. Della basilica rimane circa un terzo, perché nei primi decenni dell’800 furono demolite quattro campate per dar aria e luce al santuario
IL MIRACOLO
Nel 1430 il duca di Milano Filippo Maria Visconti fece costruire una piccola chiesa per proteggere la Madonna di S. Ambrogio e potervi celebrare le funzioni al coperto. Era in senso trasversale alla basilica di S. Celso, conteneva circa 300 persone. L’altare maggiore era sull’area dell’attuale altare della Madonna Assunta.
Il piano della chiesa era allora molto più basso dell’attuale, in modo che la Madonnina formava la pala dell’altare. Di solito, come si usava allora, era coperta da una tenda, che si toglieva solo nelle occasioni solenni. L’anno 1485 fu l’anno di una delle ricorrenti pesti del passato e la gente affollava le chiese per ottenere la guarigione.
Per questo il 30 dicembre di quell’anno 1485 la chiesetta era affollata da 300 persone alla Messa delle ore 11. Dopo la comunione la Madonna con gesto materno scostò con la mano sinistra la tenda che la nascondeva ai suoi figli, si ravvivò in tutta la persona, guardò quasi a uno a uno tutti i presenti, e tese verso di loro le braccia col bimbo divino. Questo durò per lo spazio di un Miserere. Poco dopo la peste cessò. Molte sono le deposizioni giurate dei fortunati presenti al miracolo. Su questi documenti e altre deposizioni orali la Curia istituiva un serio processo e il primo aprile 1486 emetteva il decreto arcivescovile di riconoscimento del miracolo.
IL SANTUARIO
La costruzione del santuario, voluto dalla devozione popolare dopo il miracolo, fu iniziata nel 1493 su progetto di Gian Giacomo Dolcebono. Era a una sola navata, a croce latina, con cupola. Al Dolcebono, molto assorbito dai lavori del duomo di Milano, successe quasi subito Cristoforo Solari (1460-1527). Dolcebono continuerà il suo lavoro per fornire i cotti finemente lavorati per gli ornamenti esterni. Ne rimangono ancora specialmente sulla cupola e sull’esterno dell’abside. Finito nel 1506, il tempio fu giudicato troppo piccolo e furono aggiunte le due navate laterali, sotto la direzione di Cesare Cesariano.
Verso la fine del 1500 fu costruito l’altare della Madonna Assunta, fatto il meraviglioso pavimento, ambedue su progetto di Martino Bassi da Seregno. L’altare maggiore fu costruito soltanto nel primo quarto Il pavimento del 1800.
I PADRI OBLATI VICARI
Il Santuario è affidato dal 1947 ai Padri Oblati Vicari, sacerdoti diocesani appartenenti ad una delle famiglie della Congregazione degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo. Il Cardinal Schuster ha voluto mettere accanto alla Madonnina di Sant’Ambrogio e al Santuario mariano amato da San Carlo, sacerdoti che hanno in questi due Santi i loro particolari Patroni. Caratteristica specifica della famiglia degli Oblati Vicari è la completa disponibilità dei membri all’Arcivesco per quanto riguarda in particolare: le “vicarie”, cioè la responsabilità temporanea di una parrocchia o di una comunità di fedeli; la conduzione pastorale di Santuari diocesani; l’assunzione di qualsiasi altro incarico, che l’Arcivescovo ritenesse opportuno affidare nell’ambito della pastorale diocesana.
Cosa vedere
Scopri le opere presenti presso Santuario di Santa Maria dei Miracoli e San Celso (Milano)
Nei dintorni
Milano - Via Salasco 7 - MI - 20100
