San Lorenzo Maggiore è una basilica paleocristiana edificata in età romana, tra il 372 e il 402, periodo durante il quale la capitale dell’impero é stata spostata a Milano. Per la costruzione della basilica vennero riutilizzati materiali prelevati dal vicino anfiteatro.
L’edificio è stato largamente rimaneggiato e ridecorato nel ’500. Con la cupola e le quattro torri per sostenere la volta, è un esempio del modello di edificio ecclesiastico a pianta centrale, come Santa Sofia a Costantinopoli, contrapposto al modello rettangolare delle basiliche dell’epoca, per esempio S. Tecla nell’area vicino all’attuale Duomo di Milano. Fu modello per gli edifici successivi adibiti alla funzione di chiesa imperiale, come per esempio la Cappella Palatina di Aquisgrana, voluta da Carlo Magno.
La chiesa è detta comunemente “San Lorenzo alle colonne” per le dodici colonne che rappresentano il resto dell’antico quadriportico della basilica romana, un tempo dedicato all’accoglienza dei catecumeni e poi impropriamente trasformato in piazza.
Altro elemento molto antico la Cappella di sant’Aquilino, che si apre sulla destra della basilica e che contiene importanti mosaici paleocristiani, tra i quali una Traditio legis (consegna della legge) da parte di Gesù agli apostoli.
Sulla sinistra dell’altare sui cui è esposta l’urna di sant’Aquilino una scaletta permette di scendere nel sottosuolo. Qui si ammira la tecnica costruttiva di epoca tardoromana. I capitelli e gli spezzoni di colonne fanno parte del materiale di spoglio preso dall’anfiteatro romano.
IV ‐ VI (costruzione intero bene)
Nessuna fonte documentaria scritta ha rivelato il nome del committente, la data di fondazione e la primitiva destinazione d’uso della chiesa. La più antica attestazione risale al VI secolo e accerta la dedicazione a San Lorenzo del complesso. Alcuni studiosi identificano la chiesa di San Lorenzo come basilica Porziana ritenendola preambrosiana; altri la attribuiscono al periodo costantiniano e altri ancora propendono per una datazione intermedia: ovvero quale basilica palatina, ma ortodossa, eretta sotto Teodosio.
513 ‐ 513 (costruzione cappella)
Un epigramma celebra la costruzione della cappella di San Sisto, per opera del vescovo Lorenzo I.
1071 ‐ 1124 (demolizione parziale intero bene)
Nel medioevo la chiesa subì numerosi danni: nel 1071 e nel 1075 due incendi ricordati dal cronista Arnolfo; nel 1103 il crollo della copertura; e infine nel 1124 l’incendio di porta Giovia che portarono ad un rifacimento parziale del complesso.
1573 ‐ 1573 (demolizione parziale copertura)
Crollo della cupola centrale il cinque giugno del 1573, a seguito del cedimento dei capitelli dell’ordine superiore dell’emiciclo occidentale.
1574 ‐ 1589 (ricostruzione cupola)
Carlo Borromeo impose un rapido avvio dei lavori di ricostruzione l’anno seguente al crollo. Gli storici sono discordi nel riconoscere un iniziale coinvolgimento del Pellegrini. Documentata è la breve partecipazione dell’ingegnere Giovanni Cucco che precedette Martino Bassi, vero autore del progetto della cupola ad impianto ottagonale. Martino Bassi per realizzare la cupola ad impianto ottagonale modificò l’impianto della chiesa, smussando gli angoli della pianta quadrangolare al fine di poter impostare un tamburo ottagonale. Nel 1589, quando la costruzione era giunta al momento di voltare la calotta, si scatenò una polemica contro il progetto del Bassi.
1591 ‐ 1619 (ricostruzione cupola)
Nel 1591, con la morte improvvisa di Martino Bassi, subentrò nel cantiere Tolomeo Rinaldi e forse anche Giuseppe Meda, che completarono la cupola nel rispetto del progetto del Bassi. La cupola venne terminata nel 1619.
XVIII ‐ XX (scavi intero bene)
Fin dal Settecento e per tutto l’Ottocento furono intraprese campagne di scavo per studiare l’origine e l’evoluzione del complesso architettonico; le indagini archeologiche e stratigrafiche si intensificarono nel Novecento a opera di Ambrogio Annoni, del Giani, del Calderini, di Gino Chierici e di Mirabella Roberti.
1713 ‐ 1713 (completamento interno)
Fu intrapresa la costruzione della sacrestia come cappella del riscatto da Francesco Croce nel 1713.
1797 ‐ 1797 (demolizione parziale copertura)
Per motivi militari, con le armate francesi impegnate nelle varie campagne, venne rimosso il piombo dalle coperture.
XIX ‐ XIX (restauro intero bene)
Interventi conservativi vennero compiuti tra il 1828 e il 1855, e tra il 1878 e il 1880.
1894 ‐ 1894 (costruzione portico)
Realizzazione del portico antistante la chiesa e della facciata, su progetto dell’architetto Cesare Nava. La progettazione del portico era in realtà iniziata diversamente nel Cinquecento dal Bassi, ma non fu mai compiuta.
1911 ‐ 1930 (restauro intero bene)
Dopo i restauri degli anni 1911 e 1916, ma specialmente in seguito ai restauri degli anni Trenta condotti da Gino Chierici, il complesso monumentale venne isolato, con la demolizione degli edifici residenziali anteposti alla chiesa.
1913 ‐ 1913 (restauro intero bene)
Gli scavi condotti da Ambrogio Annoni nelle fondamenta della cappella di sant’Aquilino portarono alla luce numerosi elementi lapidei scopiti e blocchi squadrati provenienti presumibilmente dall’anfiteatro romano e ricollocati nel riallestimento da lui curato e tutt’ora visitabile accedendo dal sacello della cappella di sant’Aquilino.
1999 ‐ 2000 (restauro esterno)
Intervento conservativo degli esterni della chiesa e delle cappelle annesse di San Sisto, Sant’Ippolito, cappella Cittadini e Sant’Aquilino a cura dell’arch. Paolo Favole.
2006 ‐ 2006 (ristrutturazione intero bene)
Posa di un pavimento scaldante nella Cappella Cittadini.
2006 ‐ 2006 (adeguamento esterno)
Realizzazione di una rampa di accesso al sagrato della basilica a cura dell’arch. Mariangelo Gandini.
2007 ‐ 2007 (restauro interno)
Realizzazione di una vetrina espositiva per la nuova collocazione ed esposizione del dipinto su tavola raffigurante “Trasporto del SS. Sacramento”.
2007 ‐ 2007 (restauro interno)
Restauro conservativo cappella S. Giovanni a cura del sign. Pama.
2008 ‐ 2009 (restauro interno)
Restauro della cantoria e dell’organo Bernasconi, a cura del sig. Luca Quartana.
2008 ‐ 2011 (restauro interno)
Restauro del crocifisso ligneo dell’arco trionfale, sovrastante l’altare maggiore.
2008 ‐ 2012 (restauro interno)
Restauro di due dipinti – olio su tela – raffiguranti “Circoncisione” e “Trinità con Santi e Angeli” (aut. Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiammenghino) a cura del restauratore Davide Riggiardi di Milano.
2009 ‐ 2009 (restauro interno)
Restauro conservativo dell’area di accesso al matroneo della Basilica e restauro del matroneo.
2012 ‐ 2012 (restauro interno)
Restauro della cappella San Giuseppe, detta anche Cappella Sacra Famiglia.
2012 ‐ 2015 (restauro interno)
Restauro di tre dipinti – olio su tela – che si trovano nella Cappella dedicata alla Sacra Famiglia, al’interno della chiesa parrocchiale: – Digiuno di San Carlo – 1630/1640 – anonimo lombardo – Sacra Famiglia – sec. XVIII – anonimo lombardo – Cena di Emmaus – sec. XVII – anonimo lombardo-veneto.
2014 ‐ 2015 (restauro interno)
Messa a punto dei trattamenti protettivi per le superfici lapidee, previa esecuzione di sondaggi stratigrafici, finalizzati al restauro della Cappella San Sisto a cura dell’Università Milano Bicocca e del restauratore Davide Riggiardi.
2014 ‐ 2015 (restauro interno)
Restauro conservativo della Cappella degli Angeli (affreschi e cornici in stucco – Carlo Urbino – epoca 1500); della Cappella di San Paolo (affreschi di Daniele Crespi – epoca 1620) e della Cappella di San Domenico, detta Cappella Torelli (affreschi del 1600).
2016 ‐ 2017 (restauro intero bene)
Progetto di restauro globale della Basilica a cura dell’arch. Giorgio Ripa. 1° fase: risanamento coperture; 2° fase: risanamento/deumidificazione intonaci interni chiesa S.Lorenzo e Cappella S.Aquilino 3° fase: restauro affreschi e mosaici 4° fase: adeguamento e miglioramento dell’impianto illuminotecnico.
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