La chiesa di Santa Maria Assunta di Bassano è costituita da un’unica navata, presbiterio, abside, due cappelle laterali, una sacrestia e un ripostiglio.
Lo spazio centrale della navata, in corrispondenza delle due cappelle laterali, ha forma ottagonale in quanto i quattro muri sorreggenti i quattro arconi sono raccordati a 45°. Questi raccordi non hanno le dimensioni dei muri laterali per cui lo spazio ha forma ottagonale ma non è geometricamente un ottagono perfetto.
La soffittatura dell’edificio (salvo la sacrestia e il ripostiglio) è costituita da volte a vela, salvo per le due cappelle laterali che possiedono una volta a botte. I due locali accessori hanno copertura con soletta inclinata.
XIII – L’impianto originale della chiesa di Santa Maria Assunta in Bassano risale all’epoca romanica sebbene sia poi stata più volte rimaneggiata fino a giungere alla fisionomia attuale. Quale traccia romanica rimane il campanile, posto immediatamente a fianco della chiesa ma da questa staccato.
La chiesa pare fosse menzionata, per la prima volta, nella Carta delle regalie Capitolari del Capitolo di San Vittore di Cannobio. Nel 1246 un Canonico di San Vittore di Cannobio, certo Otto Marcado, risulta cappellano «Sancte Marie et Sancti Quirici de Pino». La chiesa è inoltre citata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani: «In plebe Canobio – loco Tronzano – ecclesia Sancte Marie».
XVI – Nelle visite pastorali cinque-seicentesche la chiesa viene descritta a due navate, una maggiore soffittata e una minore con volte su colonne. Davanti alla facciata vi era un gran porticato.
XVII – La chiesa viene probabilmente interamente ricostruita tra la fine del Seicento e la metà del secolo successivo; le visite pastorali di fine Settecento descrivono una configurazione che è molto vicina all’attuale. La presenza di murature omogenee, con lo stesso spessore e tessitura, la sproporzione tra la chiesa attuale e il campanile romanico ancora oggi esistente staccato dall’edificio, sembrano far propendere per una completa ricostruzione.
1980 – Attorno al 1980 sono stati rifatti la copertura e gli intonaci esterni. L’originaria struttura in legno è stata sostituita da una copertura con soletta in laterocemento. Al di sopra è stata posata una guaina impermeabile protetta da un massetto cementizio. Il manto di copertura è in lastre di pietra (‘piode’) locali.
Nel corso dell’intervento degli anni ’80 sono state rifatte anche ampie porzioni di intonaco interno.
2013 – Scopo del progetto, finanziato in parte con i fondi 8×1000 della CEI, era risanare le murature dall’umidità di risalita per poi procedere al restauro delle superfici interne. All’esterno è stato creato uno scannafosso per allontanare l’acqua dal piede delle murature e sono stati rimossi gli zoccoli in intonaco cementizio. Internamente sono stati rimossi gli intonaci cementizi e quelli a calce irrecuperabili, integrando con nuovi a calce. restauro delle pavimentazioni e degli elementi architettonici in modellato.