L’edificio presenta orientamento nord-est/sud-ovest e affaccia direttamente sulla piazzetta antistante. La facciata è impostata su due piani: presenta un ordine dorico a quello inferiore, dove sei lesene ritmano il piano e sorreggono l’architrave, mentre l’ingresso unico è protetto da un pronao con timpano triangolare, sorretto da due colonne in granito. Di ordine ionico invece il piano superiore, ripartito in tre specchia ture da quattro lesene che terminano in corrispondenza del cornicione, a sua volta sormontato da un timpano triangolare; la finestra rettangolare centrale è affiancata da due nicchie contenenti le statue di San Carlo Borromeo e San Bernardo di Chiaravalle, mentre la sommità del timpano ospita la statua dell’Assunta accompagnata da due angeli ai lati.
La chiesa si presenta a navata unica suddivisa in tre campate che danno luogo a sei cappelle laterali di cui quattro dotate di altari: sul lato destro quelle dedicate a S. Carlo e a S. Gerolamo (il dipinto è una copia dell’originale conservato nella Certosa di Pavia), sul fianco sinistro -dopo il battistero- si trovano invece quelle intitolate al Sacro Cuore ed alla Madonna del Rosario (la figurazione di quest’ultima attribuita ormai con certezza al Cerano ed alla sua scuola).
La zona presbiteriale rialzata di tre gradini presenta ancora le balaustre originali in rosso di Verona ed è concluso da un coro ligneo sovrastato da un ciclo mariano di tre tele datate 1606. L’intera chiesa presenta un apparato decorativo seicentesco di stucchi che interessano principalmente capitelli e il fascione, oltre naturalmente alle sopraccitate cappelle. L’aula ed il presbiterio sono voltate a botte mentre una semicupola conclude la parte sommitale dell’abside: l’illuminazione naturale è assicurata dalle lunettature che interessano tutte le strutture di copertura.
1597 – Durante gli ultimi anni del ‘500 si decise di ricostruire la chiesa adeguandone le dimensioni al numero degli abitanti. Nel 1621 l’edificio era pressoché completato, comprese le quattro cappelle laterali ed i relativi altari, gli apparati decorativi in stucco, il ciclo mariano sopra il coro. I lavori per l’altare del Rosario si protrassero fino al 1628, mentre l’apparato decorativo pittorico della cappella attribuito al Cerano e sua Scuola venne ultimato attorno al 1621.
1700 – Durante la prima metà del diciottesimo secolo venne realizzata la decorazione della parete di fondo del battistero attribuita a Giovanni Battista Sassi, a sostituzione della precedente.
Attorno alla metà del ‘700 è databile la realizzazione dell’altare maggiore in marmi policromi di provenienza comasco-ticinese.
Tra gli anni 1774 e 1776, su progetto dell’ing. Marzoli, venne ricostruita la porzione sommitale del campanile ormai in rovina, dotata di una copertura a cupola rivestita in rame.
1830 – Tra gli anni trenta e cinquanta del diciannovesimo secolo venne realizzato il nuovo pulpito in legno, riutilizzando in parte materiale di quello seicentesco.
Nel 1871 venne acquistato un nuovo organo e subito dopo venne realizzata l’attuale cantoria.
1900 – Tra il 1900 ed 1901 avvenne il rifacimento della facciata che portò all’aspetto attuale: vennero rimosse e demolite le statue antiche in luogo delle nuove realizzate in “pietra cementizia”. Gli elementi decorativi seicenteschi della porzione inferiore furono uniformati ai nuovi.
1909 – Nel 1909 venne realizzato un nuovo braccio della struttura a sinistra del presbiterio, destinato ad accogliere gli uomini durante le funzioni e decorato con vetrate in stile neogotico.
1962 – A partire dal 1962 vennero eseguiti lavori di restauro che hanno interessato l’intera copertura -rifatta, la facciata, il cornicione interno, l’altare del Rosario e di pinti di cappelle e coro.
L’intera volta della navata venne decorata: le cornici in stucco furono realizzate semplificando motivi sei-settecenteschi ed i riquadri dipinti con scene mariane.
1985 – E’ stato restaurato il pronao ed il campanile con la sostituzione della copertura in rame, ripristinato il tetto e restaurata la zona absidale.
2016 – Un recente restauro ha interessato l’intero edificio: dalla facciata alla pavimentazione interna, dagli stucchi dell’apparato decorativo all’impiantistica, con la sostituzione di tutti i corpi illuminanti.