L’edificio presenta una semplice facciata a capanna di ridotte dimensioni, i cui limiti sono sottolineati da due lesene.
Al centro si apre un semplice portale in pietra con come unica decorazione una cordellatura lungo i profili interni, mentre più sopra si trova un oculo ellissoidale.
Più indietro si scorge la sommità terminale di una torretta, considerata di origine medievale e facente parte di un antico xenodochio, la cui antichità non è però oggi riscontrabile almeno nella porzione a vista.
L’interno presenta un’aula unica rettangolare, con una finestra lungo la parete sinistra e presbiterio quadrato di ampiezza leggermente inferiore.
L’aula è coperta da soffittatura lignea di recente realizzazione, mentre il presbiterio è coperto da una volta a botte in laterizi.
Quest’ultimo risulta attualmente aperto sia sul fronte che su entrambi i fianchi.
A sinistra si trova un ambiente con due finestre approssimativamente ampio come l’aula principale aggiunto nel 1951, mentre a destra si trova uno spazio più ridotto, che corrisponde alla base della torretta e che un tempo fungeva da sacrestia.
Ai lati dell’altare si trovano due armadi reliquiari.
XII sec. – Una “ecclesia Sancti Alexandri cum Hospitali” viene citata in documenti dei secoli XII e XIII, in cui viene anche detta “ad Buschum/de Bosco”. Nel sec. XIV sarebbe stata compresa nel cerimoniale delle litanie triduane della chiesa di Monza.
1603 – Le visite pastorali di fine sec. XVI la indicano come molto deteriorata e priva delle dotazioni necessarie. I fratelli Zanotto e Giovanni Paolo Parpaglione, divenuti nel frattempo proprietari assieme al vicino complesso rurale, ne curarono il restauro e la parziale riedificazione. La notizia è ricordata da una lapide originariamente murata a fianco del presbiterio, ora in controfacciata.
1951 – Per adeguare il luogo di culto al numero di fedeli venne affiancato un corpo di fabbrica sul lato nord del presbiterio, ampliando la ridotta aula unica originaria, e vennero apportate varie migliorie tra cui il rinnovamento dell’altare e il restauro della pala.
1999 – L’intero edificio viene restaurato e vengono aggiunte alcune opere d’arte e vetrate decorate.