la facciata principale è delimitata da due lesene di ordine gigante, in laterizi a vista, con capitelli a volute, intonacati. Esse sorreggono un’alta trabeazione al di sopra della quale poggia il timpano triangolare a conclusione della facciata. Nella specchiatura centrale, intonacata trovano posto, inferiormente, il portale d’ingresso ai cui lati sono due finestre rettangolari con eleganti cornici concluse da trabeazione. Il portale, in laterizi a vista, formato da due sottili lesene, poggianti su alti basamenti, con capitelli a volute che sorreggono una trabeazione su cui poggia un timpano triangolare, quasi a riprodurre in piccolo il motivo principale della facciata. Nella porzione superiore, al centro, si trova un’apertura a serliana con davanzale, colonne e cornici in laterizi a vista; ai lati due nicchie rettangolari poco profonde, probabilmente in origine due finestre. Tutte le aperture della porzione superiore sono state tamponate nel XVIII secolo per poter procedere con la posa, in controfacciata, dell’organo. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare. La navata è divisa in tre campate da lesene scanalate con semplici basamenti e capitelli a volute; esse sorreggono un’importante trabeazione completa di fregio, conclusa da un cornicione sporgente. Sopra il cornicione, in corrispondenza delle lesene, si impostano gli archi a tutto sesto della copertura che dividono le volte a crociera a copertura delle campate. Nella parte superiore della controfacciata, sotto la trabeazione, è in opera una cantoria lignea, realizzata nel XVIII secolo da Paolo Cagnana, al centro della quale si trova la cassa dell’organo. Nelle lunette della seconda campata si trovano delle aperture ad illuminare l’interno della chiesa, nella specchiatura di sinistra si può notare il profilo del pulpito, demolito nel 1957. Alle specchiature della terza campata sono addossati due altari lignei dedicati rispettivamente: a S. Pantaleone, quello di destra, con tela raffigurante il Santo e a S. Mauro, quello di sinistra, con tela che rappresenta il Santo che guarisce una donna con gruccia. Il presbiterio, coperto da volta a botte, risulta ristretto e sopraelevato di un gradino rispetto alla navata. L’arco trionfale è decorato da un affresco raffigurante Dio Padre, al centro, con l’Annunciata, sulla destra, e l’Angelo Annunciante, sulla sinistra. La volta del presbiterio è anch’essa decorata a fresco, nel riquadro centrale è raffigurata la Traslazione della Santa Casa di Loreto, mentre nel medaglione di destra è l’Immacolata e in quello di sinistra l’Assunta. L’altare maggiore, con mensa e tabernacolo in marmo, presenta un’ancona in stucco con due colonne addossate alla parete che sorreggono la cimasa dell’edicola. Entro quest’ultima, protetta da vetrata è presente la statua della Madonna
1613 – la chiesa venne edificata, inizialmente come cappella votiva, su un terreno donato da Gio Maria Ripa, ad opera di M. Jeronimo di Rossi de Schalph, della famiglia Polissena
1619 – il consiglio degli abitanti del Borgo Serio deliberò che la cappella venisse ampliata in modo da potervi celebrare la Messa
1634 – nel 1634 la chiesa non era ancora “in stato di celebrarvi di continuo” la Messa, tuttavia fu tra questa data e il 1646 che venne eseguito il nucleo più importante. L’impianto architettonico è interamente attribuibile all’architetto romanese Gio Antonio Rossi, detto Polissena
1710 – venne completata la facciata
1716 – venne costruito un piccolo portico davanti alla chiesa con due colonne in pietra di Sarnico
1721 – venne installata nella contro facciata la cantoria, ad opera di Paolo Cagnana
1763 – venne chiusa la finestra a serliana della facciata per poter procedere all’installazione delle canne e dei mantici dell’organo
1765 – venne collocato l’organo, opera di Giuseppe Missaglia di Bergamo
1767 – il campanile venne innalzato portandolo agli attuali 19 metri
XIX – la chiesa venne sottratta al culto ed utilizzata come lazzaretto durante le epidemie di colera
1919 – dopo la prima guerra mondiale, periodo durante il quale la chiesa venne utilizzata come locale di isolamento e cura delle malattie infettive, la chiesa venne restituita al culto nel 1919
1936 – venne realizzata, alla destra del presbiterio, la sacrestia
1951 – viene realizzato l’impianto elettrico per l’illuminazione della chiesa e della torre campanaria. In quell’occasione viene sistemata anche l’illuminazione elettrica a luce riflessa della volta della chiesa
1957 – l’antico pavimento in cotto venne sostituito con piastrelle in graniglia; vennero ritinteggiati gli interni
1958 – vennero collocate le balaustre in marmo e il gradino del presbiterio, opera della ditta Alimonti Francesco e figli
1959 – il tetto venne riparato con sostituzione della struttura lignea e di parte dei coppi del manto. I lavori furono eseguiti dalla ditta Nozza
1961 – venne intonacata la torre campanaria, rinnovato il tetto, ridipinti gli esterni della chiesa e del campanile
1967 – venne rimaneggiata la facciata absidale dell’edificio
1990 – venne eseguito il restauro conservativo delle facciate esterne della chiesa e del campanile, ad opra della ditta IME-BA, sotto la supervisione del geom. P. Enrico Brambilla
1994 – il concerto campanario che venne automatizzato nel 1994
2000 – vennero eseguite opere di restauro e risanamento conservativo sull’edificio
2008 – esternamente venne rifatta la copertura, consolidati gli intonaci esterni, restaurate le parti esterne in cotto. Internamente venne demolito il pavimento in graniglia, venne realizzato il vespaio, si procedette al consolidamento degli intonaci interni, vennero sotituiti i serramenti in ferro e restaurati quelli in legno con sostituzione delle vetrate
2010 – venne posata la nuova pavimentazione interna in cotto, venne rifatto l’impianto elettrico. I lavori relativi ai restauri dell’apparato decorativo vennero affidati alla ditta Studio Villa 70, mentre quelli relativi a restauri e adeguamenti civili furono eseguiti dalla ditta IME-BA. Le opere vennero eseguite sotto la direzione dell’architetto Angelo Bianchi
2010 – inaugurati i restauri la chiesa venne benedetta il 5 agosto 2010