lambita da strada comunale, la chiesa è preceduta da piazza che ne costituisce il sagrato pavimentato in pavé. La facciata rivolta liturgicamente verso ovest è costituita da un pronao aperto verso la piazza con tre archi in muratura poggianti su colonne di stile toscano in arenaria. La facciata prosegue poi sullo stesso filo suddivisa in tre scomparti da lesene. Le due lesene terminali, corredate di controlesene, scendo sino a terra mentre le due centrali, posizionate in corrispondenza delle colonne del portico, s’interrompono a mo’ di cartiglia arrotolata all’altezza della chiave di volta degli archi sottostanti. Sopra i capitelli delle lesene corre un fregio che fa da supporto alla gronda piana che chiude la facciata. Il portico è lastricato in pietra squadrata un poco consumata dall’uso ed è coperto da volte incrociate. Dal lato nord del portico diparte una scala che attraverso porta conduce al coro della congregazione del Carmine posto nella prima campata interna sopra l’ingresso. Un’apertura di porta in contorno di vivo completo di coronamento, in rilievo di due gradini, completa di serramento e bussola in noce, immette nel vano della chiesa che si presenta ad una sola navata suddivisa in cinque campate da lesene in stucco che reggono la trabeazione che con fregio e cornicione non praticabile fa da imposta alla copertura composta da volte a vela per ogni campata. Ogni campata presenta su entrambe i lati finestre dal contorno sagomato che s’inseriscono nelle volte di copertura con unghie ben pronunciate. Nella terza campata è presente, in lato nord, la cappella della Madonna del Carmine dotata di un suo presbiterio e coperta da tazza. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini in marmo e si compone in due porzioni: la prima è un tratto a pianta rettangolare posto in corrispondenza dell’arco trionfale, più stretto della navata e coperto da volta a botte, nel quale è stato aggiunto l’altare comunitario; il secondo più largo presenta una pianta semiottagonale ed ospita al centro l’altare maggiore e tutt’attorno alle pareti il coro.
1434 – la data esatta di edificazione dell’edificio non è nota, ma si conosce che il 6 agosto 1434 venne rilasciata licenza vescovile per erigere la chiesa dei Disciplini penitenti.
1434 – il 14 agosto 1434 la chiesa venne fondata da Lorenzo Berdellis, rettore della chiesa di Santa Maria per autorità del vescovo Foscari.
XVI – alla fine del XVI secolo la chiesa subì un probabile ampliamento, desunto da un atto del Comune datato 13 luglio 1593, il quale riporta la concessione di legname ai disciplini per la loro chiesa in fabbrica.
1699 – nel 1699 venne dipinta ad affresco una deposizione oggi coperta da una vasta tela raffigurante il medesimo soggetto.
1732 – nel 1732 venne rifatta la cappella della Madonna del Carmine
1736 – nel 1736 vennero eseguiti lavori di stuccatura
1896 – nel 1896 la chiesa venne restaurata da L. Morgari di Torino e da Angelo Sacchi di Lodi; il primo dipinse nel coro la figura di San Giovanni, della Maddalena e della Religione Nascente; dipinse, inoltre, tutte le pareti e le volte con tecnica ad olio con ricche dorature, cambiando così l’aspetto e impostazione di tutta la chiesa.
1934 – nel 1934 la chiesa venne restaurata
1937 – nel 1937 venne decorata la volta della chiesa
1975 – rifacimento della copertura 1975
2003 – intervento alla torre campanaria
2014 – manutenzione e restauro intonaci esterni, muro di cinta e cortile di pertinenza