a chiesa, un tempo parrocchiale è orientata con l’abside ad est, secondo lo schema tradizionale liturgico. La facciata è in pietra a vista ed accoglie centralmente il portale ad arco in pietra sormontato in alto da una finestra ogivale. Una feritoia a sinistra ricorda i resti della primitiva chiesa. Il tetto a due falde conclude architettonicamente l’edificio. La falda destra è prolungata così da coprire il portico e proteggere gli affreschi esterni. L’interno ha un’unica navata divisa in quattro campate da archi a sesto acuto. Le travi a vista di copertura sono dipinte. La prima campata a destra accoglie il confessionale. La seconda campata ospita altri due confessionali. La terza campata a sinistra ospita l’altare con la statua della Madonna Addolorata, posta nell’ancona lignea dalle colonne tortili e capitelli corinzi dorati, a destra si trova un ingresso laterale. Nella quarta campata a sinistra si trova l’accesso alla torre campanaria e un ulteriore ingresso laterale, mentre a destra è posta la cappella dedicata a S. Nicola da Tolentino interamente affrescata. Ai lati dell’arco trionfale vi sono due altari. In corrispondenza dell’altare di sinistra è presente la pala seicentesca raffigurante S. Antonio di Padova, mentre in corrispondenza dell’altare di destra è posto il quadro seicentesco con la scena della decollazione di S. Giovanni Battista, opera di Carlo Ceresa. Il presbiterio è rialzato di tre gradini ed è delimitato da balaustra in marmo nero decorato con intarsi floreali. Il presbiterio è coperto in un primo tratto dalla copertura in legno a vista, mentre in un secondo tratto dalla volta. Due ingressi posti a sinistra e a destra del presbiterio conducono rispettivamente al campanile e alla sagrestia. La parete di fondo del presbiterio è piana e presenta tracce di antichi affreschi
XIII – la chiesa medievale di S. Brigida risulta l’unica esistente in valle d’Averara e una delle sette parrocchie della pieve di Primaluna in Valsassina, stando alla testimonianza di Goffredo da Bussero
XIV – costruzione del campanile
XV – costruzione della nuova chiesa parrocchiale e del portico posto sul sud, luogo dell’assemblea delle vicinie
1444 – il pittore Petrus de Asenelis affresca e firma i tre pilastri del portico.
1468 – consacrazione in data 7 agosto per mano di mons. Paolo Neapolitano, vescovo suffraganeo del cardinale di Milano Stefano Nardini.
1566 – nei verbali della visita pastorale di S. Carlo Borromeo del 23 ottobre si legge che “entrando in chiesa si scendono cinque gradini”
1569 – nella relazione del delegato vescovile Leonetto Chiavone si legge che la chiesa ha le pareti per lo più ornate di affreschi, che ha quattro porte ed una dà nella casa del curato e che le finestre sono otto con due aperture circolari. La chiesa è pavimentata, dotata di tre campane e di due sagrestie. La porta del campanile dà sulla navata e il tetto è retto da quattro arcate coperte con travi e assito dipinti ed è coperto con piode. Con accesso dal presbiterio esiste un ambiente sepolcrale, l’ossario, e sulla parete sopra l’ingresso è raffigurata la figura della morte con l’arco in mano e che si trascina le vittime
1582 – nella relazione della seconda visita pastorale di S. Carlo Borromeo si elencano quattro altari, oltre al maggiore: quello della Madonna, l’altare di S. Gottardo, l’altare nella cappella di S. Nicola e quello di S. Agata
1550 – costruzione della cappella del Battistero con accesso dalla parete nord appena dentro l’entrata
XVII – costruzione del portale d’ingresso ad arco in pietra sagomata e lavorata
1563 – decorazione in stucco dell’arco trionfale e dell’arco di fondo con statue raffiguranti S. Ambrogio e S. Brigida
1737 – costruzione, di fronte al portico, di una grande cappella utilizzata come ossario con altare, dove viene concesso di celebrare la messa e dove viene traslata la statua della Vergine
1796 – la parrocchia è insignita del titolo di arcipresbiteriale con decreto del vescovo Gian Paolo Dolfin del 12 gennaio
1925 – la chiesa passa il titolo di parrocchiale alla nuova S. Brigida, rimanendo sussidiaria come santuario della Madonna Addolorata
1925 – demolizione della cappella utilizzata come ossario
1967 – la chiesa è sottoposta d un generale intervento di consolidamento strutturale. Durante questi lavori vengono scoperti antichi affreschi
1983 – le coperture della chiesa e della sagrestia sono oggetto di manutenzione straordinaria
1984 – vengono eseguite indagini archeologiche e successivi restauri pittorici
1989 – ristrutturazione dei tetti della chiesa