La chiesa domina il belvedere di Campagnano, uno dei luoghi più suggestivi del Verbano per l’ampia veduta sul lago, sia in direzione sud, verso Stresa coronata dal Mottarone, sia in direzione nord, verso Locarno. Davanti, al centro del bacino d’acqua, si stagliano i profili degli isolotti dei Castelli di Cannero. L’edificio sacro odierno è il frutto delle trasformazioni tardo ottocentesche operate su un più antico fabbricato tardo cinquecentesco, di cui non è rimasta traccia. La chiesa accoglie i fedeli in un unico ambiente a pianta rettangolare, coperto con volta ribassata sostenuta su pennacchi e mascherata, all’esterno, da una copertura a doppia falda. Nel catino absidale, semicircolare, l’altare conserva la statua del santo titolare, qui venerato sin dalle origini per la tradizionale protezione offerta dalle cicliche ondate pestilenziali. Sul piazzaletto panoramico a lato della chiesetta, il 16 agosto di ogni anno, si svolge la tradizionale sagra del paese, un tempo incentrata sull’accensione di un grande falò.
XVI – La chiesa fu eretta in seguito a voto per pestilenza, che imperversò nel villaggio di Campagnano nel 1577, facendo strage. Per il nuovo edificio, fu individuata un’area discosta dall’abitato, ma ricca di suggestione per il promontorio aperto alla vista sulle montagne e sul lago Maggiore. Questo primo edificio, del quale non sono noti agli studi dimensioni e forma, fu benedetto nel 1596 dal card. Federico Borromeo. Insieme al voto per la nuova chiesa, la popolazione del borgo s’impegnò a un pellegrinaggio annuale a S. Maria del Monte, sopra Varese.
1898 – Nel 1898 Don Silvio Viganò diede inizio a lavori di restauro, che durarono parecchi anni, data la povertà della zona e la mancanza di strade adeguate per il trasporto del materiale. La maggior parte di pietre e massi utili alla costruzione fu cercata nelle vicinanze e portato a spalla da donne e uomini volonterosi. I restauri furono terminati soltanto nel 1915 dal successore di don Silvio, Celestino Del Torchio che fece decorare l’interno della chiesetta dal pittore Costantino Frisia. A tutti gli effetti, si trattò di una ricostruzione quasi integrale dell’antico edificio che, probabilmente, versava da tempo in condizioni d’incuria e abbandono (nel 1748, durante la visita del card. Giuseppe Pozzobonelli, l’oratorio non fu menzionato tra le chiese della località). Il risultato del cantiere di fine ottocento/inizi novecento rimase sostanzialmente inalterato e, nonostante una nuova, ingente campagna di restauri conclusa nel 1967, è ancora quello che si conserva oggi.
1966 – Nonostante la ricostruzione integrale, gli anni e le intemperie ridussero, nel giro di pochi decenni, la cappella nuovamente in uno stato quasi di abbandono. Nell’agosto del 1966, la chiesa fu riaperta al pubblico dal parroco don Angelo Bonalumi, non prima di aver sottoposto l’interno e l’esterno dell’edificio sacro ad adeguati restauri: nuove decorazioni interne, nuovo intonaco sulle facciate esterne, nuovo tetto e nuova lattoneria. L’inaugurazione del rinnovato S. Rocco di Campagnano ebbe luogo il 16 agosto 1967.