S. Pietro sorge fuori dall’abitato di Grantola, lungo antichi tracciati di collegamento tra i paesi del fondovalle, ed è oggi servita dalla provinciale per Varese. La chiesa, antica matrice per più abitati (una porzione di Mesenzana) e poi per qualche tempo parrocchiale di Grantola, veglia sul cimitero, come forse sin dalle origini più remote. Dell’edificio primitivo (XI sec.) rimangono buona parte delle murature d’ambito dell’aula fedeli e un buon settore dell’attiguo campanile, come è ancora documentato dalle evidenti discontinuità murarie della parete laterale settentrionale e della stessa torre campanaria. Per il resto, si presenta come frutto di radicali ristrutturazioni operate tra sei e settecento: aula unica scandita in due campate coperte con volte a vela ‘lunettate’ (per ospitare le finestre aperte sopra la linea del cornicione); presbiterio a terminazione rettilinea (probabile rifacimento operato tra XV e XVI sec.) arricchito da un altare maggiore a parete in stucco; facciata semplice con profilo a capanna. A parte le tracce romaniche, il S. Pietro di Grantola si segnala per il venerato affresco con la ‘Madonna del Buon Consiglio’ sull’altare maggiore (XVI-XVI sec.) e la facciata dipinta (XVIII sec.?), unica documentazione, seppur evanescente, di una pratica decorativa perduta nell’area dell’alto Verbano Lombardo. La chiesa è orientata.
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