La Chiesa di San Pietro Apostolo nell’attuale conformazione derivata dall’intervento del 1952 di fatto, della Chiesa originaria, conserva ben poco. L’edificio è composto da un’aula unica con due cappella sui lati del catino absidale e la torre campanaria posizionata a sud dell’abside. Quest’ultimo è rialzato di due gradini rispetto all’aula principale. Di pregio le gradinate in corrispondenza delle zone liturgiche dell’Altare Maggiore e degli altari delle cappelle laterali dedicate alla Beata Vergine Maria ed a San Giuseppe. Di particolare pregio il ciclo pittorico cinquecentesco di matrice cremonese situato nell’incavo absidale. La tradizione lo attribuisce ad Antonio Campi ma studi più recenti potrebbero attribuirli a Carlo Urbino. I dipinti del Presbiterio furono eseguiti nell’anno 1580 grazie alla munificenza del parrocchiano Francesco Corisio. I due dipinti laterali sono del Barbelli (secolo XVII). Nel 1961 Rosario Folcini eseguì il grande affresco dell’arco trionfale.
XV – Secondo lo storico cremasco Angelo Zavaglio, che attinge alla relazione della Visita Apostolica del vescovo Castelli del 1579 (Terre nostre, 1980, p. 268) con la nomina del primo parroco (1575), Quintano, che dipendeva per tanti servizi da Pieranica, diventa parrocchia autonoma. A tale data esisteva già una piccola chiesa, con una semplice facciata a capanna in cui erano inseriti alcuni elementi rinascimentali: un oculo centrale, un portale con timpano classico, una cuspide triangolare sormontata da tre torricini. Probabilmente è la chiesa che appare in un dipinto del 1747 conservato nella sacristia capitolare della Cattedrale di Crema. Nel 1580, Crema è elevata a diocesi: per l’occasione le pareti del presbiterio vengono affrescate dal pittore cremasco Carlo Urbino.
XVII – Nel corso del Seicento, secondo il gusto del tempo, l’interno si arricchisce di affreschi del pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli, mentre il timpano classico del portale di facciata acquista caratteri più curvilinei e barocchi.
1893 – Nel 1893, come da scritti del Prevosto Agostino Oldani, il logorio del tempo richiese un importante intervento di restauro che portò alla scomparsa delle capriate lignee, che vennero in tal occasione plafonate e venne realizzata una intonacatura ad arelle. Anche l’originaria facciata venne modificata.
1897 – Nel 1897 si procedette al restauro del campanile
XX – Alla fine anni novanta primi anni duemila si procedette con la sostituzione di tutte le vetrate.
1908 – Nel 1908 venne aggiunta la Cappella di San Giuseppe lungo il fronte della strada pubblica
1952 – Nel 1952, su progetto dell’architetto Bignaghi di Agnadello si realizza una sostanziale modifica strutturale: la Chiesa venne allungata di una campata e mezza e il pavimento abbassato di circa un metro. La facciata viene ricostruita all’insegna della monumentalità, secondo i canoni dell’architettura cinquecentesca: più alta e solenne, con l’introduzione di elementi classici, quali lesene e capitelli ionici e corinzi.
2014 – A giugno del 2014 sono stati eseguiti lavori di restauro conservativo che hanno sanato problemi di umidità ascendente dal sottosuolo e discendente in forma di infiltrazioni dalle coperture. Sempre nel corso del medesimo intervento è stato sostituito l’impianto di riscaldamento ad aria con uno a pannelli radianti a pavimento; eseguito un vespaio areato nella navata e uno sbarramento chimico orizzontale sul muro perimetrale. Si è intervenuto anche con la sostituzione dell’intonaco a base cemento nel primo metro e mezzo a partire dal pavimento; eseguito rivestimento esterno della cappella di S. Giuseppe nella porzione su strada; pulizia della porzione in cotto della torre campanaria e ripristino degli intonaci. Nuove tinteggiature esterne.