A ricordo della vecchia chiesa della Pieve ora rimane una colonna in serizzo rosso accanto alla quale venne nel XVIII secolo costruito un tempietto ottagonale preceduto da un discreto sagrato contenuto da muretto in pietrame con rampa di scala di accesso in pietra. La struttura della cappella è molto semplice e coperta da un tetto a spicchi, con un piccolo campanile a vela. L’ingresso è ricavato verso ovest, è in contorno di vivo, con sopra una finestrella ellittica con asse maggiore verticale. Nei due lati attigui vi sono due finestre con inferriata che oltre ad illuminare l’interno fungono anche da inginocchiatoi. Internamente la cappella ha suolo in ceppo levigato, presenta lesene agli spigoli dell’ottagono sopra cui corre un cornicione che serve d’imposta alla volta. L’altare in legno è addossato alla parete opposta alla controfacciata. A sinistra della navata con accesso dalla stessa c’è la piccola sagrestia.
1100 – nel XII secolo venne edificata la prima chiesa della Valle alla quale facevano riferimento i fedeli di tutte le contrade della Valle di Scalve
1691 – in seguito all’istituzione di nuove parrocchie nella valle, tra le quali anche quella di Santa Maria a Vilminore, crearono motivi di liti tanto che il vescovo Daniele Giustiniani nel 1691 emanò un decreto di unificazione delle due chiese del paese di Vilminore e l’edificazione di una unica in posizione più centrale rispetto all’abitato.
1694 – demolizione dell’intera chiesa originaria
1785 – nel 1785 per iniziativa di Francesco Ottavio Albrici di Vilminore di Scalve venne costruita l’attuale chiesa a pianta ottagonale in ricordo dei morti della peste del 1630.
1981 – il 10 maggio 1981 il consiglio AVIS e AIDO della Valle di Scalve, verificata la disponibilità data dalla Parrocchia di Vilminore quale proprietaria dell’immobile, decide di scegliere la struttura quale punto d’incontro.
1981 – dopo la delibera concessa dalla parrocchia si intraprese un consistente intervento di recupero dell’immobile, la cui mancata manutenzione perpetuatasi per molto tempo aveva danneggiato l’edificio. Tra i lavori venne rifatto il tetto, l’impianto elettrico e il pavimento con la formazione del vespaio areato, inoltre vennero restaurate la pala centrale dell’altare e altri quadri. I lavori terminarono il 16 maggio 1982.
1983 – il 5 giugno 1983 in occasione di una cerimonia la piccola chiesa venne proclamata “Tempio del Donatore bergamasco AVIS AIDO”.
2008 – nel 2008 diversi lavori di restauro conservativo interessarono la chiesa: eliminazione delle infiltrazioni d’acqua dall’alto mediante sistemazione della copertura e rifacimento delle opere di lattoneria; realizzazione di intercapedine areata esterna alla muratura perimetrale; asportazione delle parti d’intonaco irrimediabilmente compromesso dal degrado o incoerente con il supporto e consolidamento delle fessure; protezione degli intonaci tramite tinteggiatura a base di silicato di potassio non stabilizzato, nel rispetto degli attuali cromatismi di facciata; pulitura del muretto delimitante il sagrato; pulitura delle cornici di pietra; restauro delle porte in legno della chiesa e della sagrestia.