La chiesa parrocchiale di San Nicolò da Bari si trova nella frazione di Gardone Sopra, comune di Gardone Riviera. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso nord ovest. La facciata, che in pianta ha un andamento mistilineo con spigoli concavi, presenta frontone triangolare completo di acroteri in corrispondenza delle linee di colmo e di gronda ed è composta da doppio registro scandito da lesene composite: nell’ordine inferiore inquadrano in mezzeria il portale di accesso all’aula sormontato da architrave e coronamento mistilineo; nel registro superiore fiancheggiano il finestrone, avente architrave e cornicione spezzato, collocato in corrispondenza del portale sottostante. Completano l’alzato, quattro nicchie laterali vuote, due per ogni ordine. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato sud est dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco, cornicione e copertura a padiglione. L’interno, avente superfici riccamente ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle strutture di copertura.
XIV – La parrocchia di Gardone si è formata già nel XIV sec., staccandosi dalla pieve di Salò. Aveva la sua chiesa posta sulla roccia intitolata a San Nicolò il vescovo di Mira (Turchia) le cui reliquie si conservano a Bari. Un’iscrizione recante la data 1391 si trova sulla porta di ingresso di quel che rimane dell’antica chiesa. L’antico fabbricato era posto in direzione est – ovest.
XVII – Nel XVII sec. il preesistente campanile viene sopraelevato.
XVIII – Nel XVIII sec. il rettore di Gardone don Paolo Simoni, in accordo con gli abitanti, decide di demolire il corpo centrale della chiesa antica e di costruirne una nuova, più grande e spaziosa, rivolta verso sud. Il progetto si affida all’architetto frate camaldolese Paolo Soratini. Nel 1730 realizza il nuovo disegno della chiesa parrocchiale. Nel 1740 segue le ultime lavorazioni. I capomastri costruttori della fabbrica furono i fratelli Bartolomeo e Antonio Bottura. Le opere di completamento dell’apparato decorativo, tra il 1740 e il 1754, furono eseguite dal bolognese Francesco Monti.
XIX – Alla fine del XIX sec. l’arciprete don Bartolomeo Bellicini fece aprire nella fiancata della chiesa ampie finestre che diedero luminosità e pose un pavimento nuovo raggruppando le pietre sepolcrali tutte all’ingresso del edificio. I parroci monsignor Fava, don Guerini e don Martenzini eseguirono opere di completamento e restauro.
XX – Nel 1968 l’arciprete don Mario Guerini univa l’antica chiesetta alla parrocchiale, trasformandola in cappella feriale e completava la balconata panoramica facendola correre tutta all’esterno.
XX – Nel 1981 l’arciprete don Gianni Martenzini trovava un generoso mecenate nel dott. Giuseppe Scalari che voleva in questo modo ricordare la defunta moglie Bice, e poteva restaurare gli affreschi molto deteriorati, raffiguranti scene della vita di San Nicolò e nel soffitto Cristo risorto circondato dai simboli della passione e della sibille.
XX – Nel 1986 si restaurò l’esterno ridipingendo le facciate e rifacendo completamente il tetto.
XXI – Tra il 2013 e il 2014 sono stati eseguiti lavori per il restauro del coro.
XXI – In seguito ai danni provocati dal sisma avvenuto il 24/11/2004, il bene è stato incluso nell’elenco dell’Ordinanza n. 36 del 21 marzo 2005 per l’erogazione di contributi per il recupero migliorativo degli edifici danneggiati (allegato “Edifici ecclesiastici PRIORITARI”). Tra il 2006 e il 2007 sono stati eseguiti lavori per il consolidamento strutturale, miglioramento sismico e restauro dell’immobile. Successivamente è stata dichiarata la conformità degli stessi.