L’edificio presenta orientamento est/ovest ed è leggermente sopraelevato rispetto al sagrato rivestito in ciottoli sul quale prospetta.
La facciata seicentesca non è mai stata completata e si presenta priva di rivestimento, caratterizzata dalla tessitura dei laterizi: l’unico ingresso presente è definito da una semplice cornice in muratura, affiancato da due coppie di lesene ed una nicchia per lato, anch’esse mai completate.
La porzione centrale di altezza doppia ospita una finestratura rettangolare e suggerisce la suddivisione dei volumi interni: la navata coperta dalla volta a botte lunettata è affiancata da sei cappelle i cui archi ritmano lo spazio, intervallati da paraste con capitelli che terminano in corrispondenza del fascione che percorre l’intero perimetro perimetro.
La zona presbiteriale rialzata di tre gradini presenta le balaustre originali e termina con una semicupola affrescata; l’apparato decorativo che interessa l’abside è frutto del rifacimento novecentesco mentre la navata e le cappelle presentano decorazioni ed affreschi del diciassettesimo e diciottesimo secolo.
Presso l’altare dedicato alla Vergine Maria è esposta copia della pala attribuita a Marco d’Oggiono –ora conservata al Museo Diocesano- mentre sul fianco destro del transetto ospita la tela raffigurante Sant’ Andrea che abbraccia la croce, opera di Sebastiano Conca.
Le facciate laterali, l’abside ed il campanile presentano come il prospetto principale il rivestimento in laterizi privi di rivestimento.
1615 – Nel 1615 venne posata la prima pietra della chiesa che avrebbe dovuto sostituire la precedente -troppo piccola e ormai in cattivo stato- su invito del Card. Federico Borromeo; nel 1630 le strutture principali erano ultimate.
1630 – Tra il 1630 ed il 1680 vennero completati gli apparati ornamentali e i sei altari laterali.
1698 – tra il 1698 e l’anno seguente fu edificato il nuovo campanile sull’area precedentemente occupata dalla casa parrocchiale -il cui materiale fu recuperato per le fondazioni, progettato dall’Ing. Attilio Arrigoni.
1794 – Costruzione della cantoria e di due presbiteri.
1816 – Realizzazione del nuovo altare maggiore in marmo.
1818 – Sostituzione dell’organo con uno nuovo realizzato dalla bottega dei Prestinari.
1856 – Realizzazione delle decorazioni delle volte e di alcuni affreschi ad opera di Paolo Barbotti, Luigi Folateli e Giuseppe Nardini.
1949 – Il pittore Migliavacca fu incaricato per il rifacimento dell’apparato pittorico relativo all’area presbiteriale.
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